Affidamento a privati di un bene comunale
Nella procedura di affidamento degli impianti sportivi comunali a privati la stazione appaltante non può accordare senza gara al concessionario affidamenti aggiuntivi estranei all’appalto originario. Inoltre, è necessario dichiarare se l’affidamento abbia o meno rilevanza economica, ossia se la sua gestione sia remunerativa e quindi in grado di produrre reddito.
Lo ha stabilito l’Anac con un atto del presidente dell’8 marzo 2022 in cui viene contestato a un comune della Brianza di aver posto in essere una procedura di affidamento “distorta e non conforme” al codice appalti.
I fatti
I rilievi dell’Autorità riguardano una procedura negoziata per la concessione di un centro sportivo comunale. Oggetto della concessione, in particolare, la gestione e la manutenzione del campo di beach volley, del campo di bocce, della palestra, della saletta riunioni, del campo di calcetto, di servizi igienici e spogliatoi, del parcheggio, di una struttura per feste all’aperto, del parco giochi, della sala tempo libero e del salone polifunzionale. La stazione appaltante, un comune brianzolo, tuttavia, ha approvato, al termine dell’aggiudicazione, la proposta della società concessionaria di realizzare e gestire anche due campi da padel-tennis attraverso l’ingresso di un soggetto terzo ad essa affiliato. Il tutto in assenza di un piano finanziario e senza verificare il possesso dei requisiti della società terza chiamata a realizzare i nuovi campi. La stazione appaltante, inoltre, ha affidato alla stessa società anche la gestione del bar del centro sportivo, non ricompresa nella concessione originaria.
I rilievi dell’Anac
L’Autorità prima di tutto contesta al Comune di non aver determinato la rilevanza economica della gestione dell’impianto sportivo. L’amministrazione comunale, nelle controdeduzioni e in audizione, ha sottolineato che l’impianto è privo di rilevanza economica: collocato in un comune di piccole dimensioni, ha pochi utenti e in più è condiviso con le scuole e con altre associazioni sportive. Tuttavia, secondo Anac, è necessario che, quando un ente decide di affidare a privati il centro sportivo debba dichiarare se esso abbia o meno rilevanza economica.
“È fondamentale – sottolinea Anac – che l’amministrazione valuti la redditività dell’impianto messo sul mercato in modo da collocarlo nella giusta posizione, procedendo ad una concessione che ne valorizzi al massimo le potenzialità”. Anac ricorda poi “che le concessioni (anche in project financing) per realizzazione o il potenziamento degli impianti sportivi stanno acquisendo nuova competitività e interesse e rappresentano un mercato in evoluzione: di conseguenza non possono essere catalogate tout court come attività senza rilevanza economica incorrendo nel rischio di creare condizioni di mercato falsate”.
Un rischio, nel caso specifico, ancora più rilevante a fronte della possibilità, estranea alla concessione originaria, di costruire i campi di padel-tennis e di gestire il bar senza negoziazione. Questa decisione, secondo Anac, viola i principi di concorrenza e trasparenza perché se la costruzione dei campi di padel-tennis e la gestione del bar senza negoziazione fossero stati resi noti a priori avrebbero consentito una maggiore partecipazione degli operatori economici.
Infine, rileva l’Anac, la costruzione dei campi di padel disposta in favore di un operatore economico diverso dall’aggiudicatario, sulla base di una generica proposta contenuta nell’offerta tecnica, rappresenta una variante non consentita dalla legge oltre ad essere stata decisa senza le garanzie richieste dalle regole dei contratti pubblici sia per quanto riguarda la scelta degli offerenti con specifici requisiti e sia per il vaglio di un’offerta concreta e sostenibile dal punto di vista tecnico ed economico finanziario.
Leggi l’atto del Presidente
Atto del Presidente del 8 marzo 2022 – prot. 1838.2020.pdf
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