15/04/2019 – Comuni in predissesto, dalla sezione Autonomie solo un paracadute a metà sull’extradeficit

Comuni in predissesto, dalla sezione Autonomie solo un paracadute a metà sull’extradeficit

di Gianni Trovati

Anche i piani di riequilibrio già approvati dalle Corte dei conti regionali devono ridurre a 10 anni il ripiano degli extra-deficit prodotti dal riaccertamento straordinario dei residui. Perché l’orizzonte trentennale, permesso da una norma bocciata dalla sentenza 18/2019 della Corte costituzionale, è «consolidato» solo per «gli esercizi già chiusi alla data di deposito della sentenza». Tutto l’extra-deficit ancora da gestire, quindi, deve tornare a essere coperto in dieci anni. E lo stesso accade per i piani rimodulati «ancora in istruttoria».

La decisione arriva dalla sezione Autonomie della Corte dei conti, a cui era stato lo stesso governo a chiedere di intervenire con una lettera aperta del viceministro all’Economia Laura Castelli. L’ombrello interpretativo, però, copre solo a metà, perché non esclude i piani già approvati dall’obbligo di tagliare i tempi del ripiano.

Il nodo riguarda gli effetti della sentenza 18/2019 della Consulta, che ha bocciato i ripiani 30ennali degli extra-deficit con le anticipazioni di liquidità . Coprire il buco in 10 anni aumenta la rata annuale. E questo allarma i sindaci, a partire da Reggio Calabria a cui, come ad altri Comuni, le corti regionali avevano chiesto di ridiscutere tutto il piano. La sezione Autonomie alleggerisce il carico, ma non cancella il problema, e con lui i rischi di dissesto. A Reggio il conto annuale passerebbe dai 2,5 milioni del vecchio piano a 11 milioni.

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