tratto dalla pagina FB "newsdelgaudens"

Ruolo “apicale”  e segretari comunali.

Luigi Oliveri 

“Non mi pare sia una grande scoperta che il segretario comunale svolga un ruolo ed una funzione molto diversa da quella di un direttore generale di un Ministero. Ricordo a me stesso che per “indirizzo politico” vero e proprio, si intende la libertà di cui gode il potere legislativo ed esecutivo di attuare il programma in base al quale i parlamentari sono stati eletti ed il governo ha ottenuto la fiducia. Anche se si parla di indirizzo politico pure negli enti locali, esso è anni luce diverso da quello vero e proprio, che si esercita tra Camera, Senato e Palazzo Chigi (con vari miniseri). Lì i dirigenti apicali sono organi tecnici che traducono in direttive amministrative indirizzi politici che essi stessi contribuiscono a formare. Negli enti locali non avviene nulla di tutto ciò, nè dovrebbe avvenire. Quando i segretari comunali, i segretari comunali travestiti da direttori generali, ed i direttori generali travestiti da direttori generali (non ho sbagliato a scrivere) hanno ritenuto di dover collaborare col sindaco e le maggioranze nella formazione dell’indirizzo politico, hanno gravemente sbagliato, condizionando negativamente (da 20 anni) non solo la gestione degli enti, ma anche il dibattito sul ruolo della dirigenza, fino ad indurre alla devastante riforma Madia, per fortuna naufragata. Sarebbe opportuno guardare in faccia alla realtà: chi intenda il ruolo “apicale” come connessione ad un indirizzo politico, libero di farlo. Cortesemente, allora, si faccia selezionare dalle segreterie di partito anche allo scopo di ascendere ad incarichi realmente apicali nei vertici del Governo. Cerchi di non estendere le proprie scelte e convinzioni a chi intende lavorare come gestore operativo in posizione del tutto neutrale rispetto alla politica, come Costituzione (articolo 98) comanda. Grazie.”

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