tratto da Italia Oggi del 14.02.2020
Approvato l’emendamento al Milleproroghe. Sessione aggiuntiva del Coa6 per 172 posti
Superata l’emergenza segretari – Concorsi sprint. Funzioni di vicesegretario a un dipendente
a cura di Francesco Cerisano
Arriva la cura per la cronica carenza di segretari comunali e provinciali che attualmente vede 2.385 sedi vacanti di cui 1.670 solo nei piccoli comuni (si veda tabella in pagina).
Le commissioni affari costituzionali e bilancio della camera hanno approvato l’emendamento al decreto legge Milleproroghe (anticipato su ItaliaOggi dell’8/2/2020) che recepisce le novità su cui da mesi è al lavoro il sottosegretario al Mininterno Achille Variati.
Molti gli ingredienti della ricetta che dovrebbe consentire una rapida infornata di nuovi segretari negli enti locali. Il piatto forte è rappresentato dalla velocità nei concorsi che consentiranno di mettere subito in organico i vincitori. Le selezioni dureranno sei mesi e saranno seguite da un tirocinio pratico di due mesi presso uno o più comuni. Ma, dopo la nomina, i segretari neoassunti saranno soggetti all’obbligo di formazione suppletiva per 120 ore annuali, pena la cancellazione dall’Albo nazionale. Il Viminale organizzerà una sessione aggiuntiva del Coa 6, destinata a 223 borsisti ai fini dell’iscrizione di ulteriori 172 segretari. A tale sessione parteciperanno i candidati che abbiano conseguito il punteggio minimo di idoneità previsto dal bando.
Nei comuni sotto i 5 mila abitanti, in cui le sedi di segreteria siano vacanti, siano andati deserti i bandi pubblici per la nomina dei segretari e non risulti possibile assegnare un segretario reggente, a scavalco, le funzioni attribuite al vicesegretario potranno essere svolte (su richiesta del sindaco, previa autorizzazione del Viminale e per non più di 12 mesi), da un funzionario di ruolo in servizio da almeno due anni presso un ente locale, in possesso dei requisiti per partecipare al concorso.
Il ministero dell’interno potrà assegnare in ogni momento al comune un segretario reggente anche a scavalco.
Rispetto al testo dell’8 febbraio, sono state inserite due novità dell’ultim’ora. Per prima cosa, le funzioni di vicesegretario potranno essere attribuite a un dipendente solo previo assenso dell’ente locale di appartenenza e consenso dello stesso interessato. L’altra novità riguarda l’estensione della chance anche alle convenzioni tra comuni che abbiano complessivamente una popolazione fino a 10 mila abitanti, nei quali sia vacante la sede di segreteria, singola o convenzionata. L’emendamento chiarisce che la classe di segreteria delle convenzioni sarà determinata dalla sommatoria degli abitanti di tutti i comuni convenzionati.
Nulla da fare, invece, per la possibilità di riconoscere forme di sostegno finanziario in favore dei piccoli comuni per la spesa dei segretari. Per il momento, stante la scarsità di risorse nel bilancio dello Stato, non ci sarà nessun accollo delle spese da parte del governo.
Il punto di caduta trovato dall’esecutivo conferma le misure sollecitate dall’aula della Camera nella mozione unitaria bipartisan approvata all’unanimità il 15 gennaio scorso (si veda ItaliaOggi del 16/1/2019). «Riduzione dei tempi di selezione, semplificazione del percorso di formazione e possibilità di ricorso temporaneo alla figura di un vicesegretario nei piccoli comuni con sede vacante. Sono le principali misure per superare le gravi lacune formatesi nel tempo», ha osservato Variati. «L’approvazione dell’emendamento al Milleproroghe è un’ottima notizia che dà una risposta celere alla mozione approvata poche settimane fa e che chiedeva al governo rapidissime misure per rimediare alla carenza strutturale dei segretari comunali che sta paralizzando l’attività amministrativa di molti comuni, soprattutto dei più piccoli», ha proseguito il sottosegretario al Mininterno. «Ringrazio il relatore Fabio Melilli e i parlamentari che con questa norma danno una risposta in particolare ai mini-enti messi in seria difficoltà dalla carenza dei segretari comunali».
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