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Il concorso dura troppo? Al vincitore spettano (in parte) gli stipendi persi
di Pietro Alessio Palumbo
 
In breve
Le procedure devono terminare entro sei mesi dalla fine degli scritti o, se per titoli, dalla data della prima convocazione
 
Le procedure concorsuali devono concludersi entro sei mesi dalla fine delle prove scritte o, se si tratta di concorsi per titoli, dalla data della prima convocazione. L’inosservanza di questo termine deve essere giustificata collegialmente dalla commissione esaminatrice con relazione motivata da inoltrare all’amministrazione che ha emanato il bando di concorso e per conoscenza al Dipartimento della funzione pubblica. Con la sentenza n. 10025/2020, il Tar Lazio ha chiarito che qualora il ritardo non sia giustificato dalla oggettiva complessità di fatti o norme o persino da contrasti giurisprudenziali, bensì da atti illegittimi, poi rimaneggiati dallo stesso ente, al vincitore vanno rimborsati gli stipendi persi; ma attenzione, non del tutto poiché a ben vedere l’effettiva prestazione lavorativa – comunque – non c’è stata.
 
 
 

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