Print Friendly, PDF & Email
di Vincenzo Giannotti
I contratti dirigenziali sono affidati a tempo e quindi sono sottoposti a scadenze precise con impossibilità da parte dell’ente di poter procedere alla loro proroga una volta scaduti i termini. Questo comporta l’obbligo per l’ente di dover disporre un nuovo conferimento seguendo l’iter delineato dalla legge (ad esempio attraverso l’interpello per la copertura del posto tra i possibili aspiranti). L’ente che, nonostante la scadenza, proceda alla proroga di un incarico dirigenziale, pensando di salvare in questo modo, con effetto retroattivo, le funzioni svolte dal dirigente, commette una illegittimità in quanto si tratta di una operazione posta in violazione di legge. Queste sono le conclusioni indicate dalla Corte dei conti della Toscana (deliberazione n. 293/2019) che ha ricusato il visto di legittimità e la registrazione della proroga disposta per un incarico dirigenziale scaduto.

Torna in alto