Dal sito leautonomie.it un articolo di Matteo Barbero
 

Sono molti gli enti per i quali le risorse PNRR sul digitale si riveleranno un regalo inatteso. Dopo alcune oscillazioni iniziali, anche il Dipartimento per la transizione digitale ha confermato, in un recente webinar organizzato con Anci, che le eventuali economie potranno essere spese senza vincoli di destinazione e quindi potranno coprire qualsiasi tipologia di uscita, purché non ricorrente.

I numeri sono imponenti se si considera che sono stati assegnati circa 1,85 miliardi, anche se per circa 380 milioni sono state formalizzate delle rinunce.

Calcolando che in media per realizzare gli interventi è stato speso il 30%, il PNRR ha omaggiato circa 1 miliardo, che gli enti potranno gestire con ampi margini di discrezionalità.

Ricordiamo che, fino all’asseverazione, le entrate sono vincolate in termini di competenza. Poichè l’erogazione è successiva alla rendicontazione, non si attiva il vincolo di cassa. Nel caso in cui, per fatti sopravvenuti, non sia più esigibile la spesa (e il conseguente raggiungimento dei risultati), si reimputano  contestualmente entrata e spesa. Per questo, non dovrebbe frequentemente crearsi il fondo pluriennale vincolato, che si origina quando l’esigibilità dell’entrata precede quella della spesa.  Riscossi i fondi, a seguito di rendicontazione e raggiungimento degli obiettivi, le risorse perdono il vincolo agli obiettivi dell’avviso cui erano collegate. Lo svincolo può avvenire sia in corso di gestione che agendo sull’avanzo vincolato.  Laddove l’ente beneficiario abbia speso meno dell’assegnazione, la quota parte ancora disponibile potrà essere utilizzata per finalità diverse, tenendo però conto dei limiti previsti dall’ordinamento contabile generale. 

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