11.02.2015 – #province Rughetti conferma che i #licenziamenti di migliaia di lavoratori sono previsti e voluti

#province Rughetti conferma che i #licenziamenti di migliaia di lavoratori sono previsti e voluti

L’Ansa il 10 febbraio ha raccolto una dichiarazione del sottosegretario alla Funzione Pubblica, Angelo Rughetti, in merito al personale delle province che ha davvero dell’incredibile.

Rughetti ha dichiarato: “Se le eccedenze saranno maggiori delle vacanze si applica la legge vigente che prevede la messa in disponibilità” aggiungendo “siamo fiduciosi che con le misure in atto non dovremmo avere situazioni complicate da gestire”.

Dopo aver strabuzzato gli occhi e riletto, non si può che prendere atto che un esponente del Governo, nell’ordine, confessa:

  1. la manovra di messa in sovrannumero dei dipendenti delle province (20.000 persone) è stata fatta nella più totale improvvisazione:

  2. infatti, il Governo non sa se le “eccedenze”, cioè appunto i dipendenti in sovrannumero, saranno di più o di meno delle “vacanze”, cioè i posti disponibili presso le amministrazioni pubbliche, regioni e comuni prima, amministrazioni statali poi;

  3. cioè a dire, hanno dichiarato ex lege in sovrannumero 20.000 lavoratori, senza aver PRIMA verificato se potessero essere riassorbiti, pur continuando a sbandierare ai quattro venti che la riforma delle province sarebbe stata occasione del razionalizzare il personale ed impiegarlo dove più serve: non sanno nemmeno se, quanto e dove serva!;

  4. non c’è ancora la minima programmazione su come redistribuire il personale: infatti, si dichiara “fiducia” sul fatto che sarà riallocato, ma non si dice nulla su come provvedere in tal senso;

  5. ma, si tratta una fiducia condizionata, come rivela il condizionale del “non dovremmo” avere difficoltà.

Nella sostanza, si tratta della conferma che la riforma delle province e le conseguenze su 20.000 lavoratori (pensiamo se un’azienda dichiarasse il sovrannumero di simile numero) è stato un assoluto salto nel buio, privo di qualsiasi programmazione e valutazione sulla capacità di riassorbire tale personale che, è da chiarire, non va in sovrannumero in conseguenza di un dissesto finanziario imputabile alle province, ma per effetto di una decisione calata dall’alto dal Governo. Che non comporterà alcun beneficio alle tasche dei cittadini, perché la spesa delle province, contrariamente a quanto raccontano troppi giornali disinformanti, non è stata per nulla tagliata, ma dirottata dall’erogazione dei servizi al bilancio dello Stato, a parità di entrate: dunque, non vi sarà nessun risparmio tributario per i cittadini.

Si tratta solo di un esperimento demagogico: “riformiamo, vediamo come andrà a finire, speriamo bene, DOVREBBE andare bene, mal che vada qualcuno resterà senza lavoro”.

Infatti, la “disponibilità” di cui parla Rughetti altro non è se non l’anticamera del licenziamento.

In ultimo, quindi, la dichiarazione del sottosegretario svela che l’opzione di un licenziamento di migliaia di dipendenti non è affatto l’extrema ratio, ma è contemplata in modo assolutamente consapevole e voluto.

 

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto