Massimo Cacciari si è espresso in modo molto chiaro: a pagare la crisi causata dal Covid devono essere anche lo Stato, la Pubblica Amministrazione e gli Statali.
Covid: per Massimo Cacciari gli Statali devono pagare la crisi
Questo l’intervento che il filosofo ha fatto alla trasmissione di La7, Piazzapulita:
“La strategia è cercare di tenere la gente a casa, passando per la linea di minore resistenza. Cerchiamo di tenere aperte fabbriche e industrie, chiudiamo bar e ristoranti: è del tutto ‘casual’. Sono interventi privi di logicità, è palese la contraddittorietà di tre quarti di questi provvedimenti“.
“Se vogliamo evitare catastrofi sociali, ci devono essere provvedimenti di aiuto e di sostegno alle categorie più colpite che sono la metà di questo paese. Servono interventi precisi e rapidi, altrimenti il paese scoppia“, afferma.
E sui Dipendenti Statali lancia la bomba:
“Voglio dire ai miei colleghi dello stato e del parastato, prima o dopo arriveranno a voi, per forza. E io spero che ci arrivino presto, perché è intollerabile che questa crisi la paghi metà della popolazione italiana.”
Perché Massimo Cacciari si sbaglia?
Senza dubbio è un discorso estremamente complesso quello aperto da Massimo Cacciari.
Ma va precisato che, in un momento di crisi come quello che ci sta colpendo attualmente, ha ancora senso fare il tiro al bersaglio contro il “settore pubblico“?
Certo, lo stereotipo del Pubblico Dipendente che sta in ufficio a fare il solitario invece di lavorare è duro a morire.
Va però ricordato che, questo momento di crisi attuale, è figlio anche dei numerosi tagli che il Pubblico in Italia ha subito a danno del Privato.
Basti pensare, ad esempio, alla Sanità: ricordiamo che le Regioni del Sud, che tanto si stanno lamentando per la classificazione in zona rossa o arancione, sono quelle che hanno una Sanità meno efficace rispetto al resto d’Italia.
Sanità Pubblica tagliata a danno di quella privata.
Si pensi alla Scuola Pubblica: vessata continuamente a vantaggio delle scuole private e delle scuole paritarie.
Ma occorre parlare anche di tutta la Pubblica Amministrazione in generale: l’inefficacia e l’efentiasi della Pubblica Amministrazione italiana, sempre decantata dagli intellettuali che privatizzerebbero tutto, non è anche figlia del disinteresse generale nei suoi confronti?
Mentre, da sempre, è il privato in Italia ad avere il plauso generale da buona parte di alcuni intellettuali ed alcuni politici?
Ecco la risposta a Massimo Cacciari può essere la seguente: non serve porre un ulteriore scarpone sulla gola dei dipendenti pubblici e della Pubblica Amministrazione.
Anche perche penalizzare il lavoratore, il dipendente (cioè l’ultima ruota del carro) e le sue tasche di certo non migliorerà le sue prestazioni lavorative.
Serve aumentare l’efficacia e l’efficienza della Pubblica Amministrazione, migliorando la trasparenza nelle assunzioni e vigilando attentamente per evitare infiltrazioni mafiose, corruzione e nepotismi vari.
Questa è la ricetta: penalizzare la PA e chi ci lavora, probabilmente, non è la soluzione migliore da adottare.
Al seguente video potete vedere l’intervista a Massimo Cacciari.
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