10/11/2015 – si dimette il commissario alla spending review

RINUNCIA ALL’INCARICO
 

Niente risparmi, Perotti si dimette: la spending review non è una priorità

L’economista abbandona. Uscirà dalla squadra di consiglieri di palazzo Chigi. Le dimissioni dopo quelle giunte da Giarda, Bondi e Cottarelli

di Redazione Online

 

«Mi sono dimesso sabato». Così orami ex commissario alla spending review Roberto Perotti, a «L’erba del vicino» di Beppe Severgnini su Rai3, ha risposto alla domanda se fosse soddisfatto dei rispami sui conti pubblici fatti dal governo. Dopo Piero Giarda nel 2012, Enrico Bondi nel 2013, Carlo Cottarelli nel 2014, è la volta di Roberto Perotti (57 anni, dottorato al Massachusetts Institute of Technology, docente prima alla Columbia University di New York e poi alla Bocconi).

Non mi sentivo molto utile»

La spending review non riesce mai a ridurre granché le dimensioni del bilancio pubblico, ma si conferma infallibile nel portare alle dimissioni i tecnici ai quali il governo si rivolge per riuscirci. Perotti, uno degli economisti italiani più riconosciuti all’estero, sabato ha fatto sapere a Matteo Renzi che rinuncia al suo incarico e che esce dalla squadra dei consiglieri di Palazzo Chigi chiamata per effettuare tagli alla spesa pubblica. A suo avviso il varo della legge di Stabilità e i segnali dati anche in seguito dal governo indicano che la spending review «non è una priorità». La sua, sostiene, è una «presa d’atto». «Non mi sentivo molto utile in questo momento» ha detto l’ex commissario a Beppe Severgnini su Rai3, spiegando le ragioni delle sue dimissioni.

9 novembre 2015 (modifica il 9 novembre 2015 | 23:41)
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