Gli enti locali non hanno competenze dirette per intervenire con aiuti economici alle imprese. Queste competenze sono riservate dalla legge allo Stato e alle regioni.
In via d’eccezione, il d.l. 34/2020 ha assegnato loro temporaneamente la possibilità di sostenere le imprese a seguito dell’emergenza, nel rispetto della disciplina europea e delle regole “de minimis”.
Moltissimi enti, presi dalla foga di voler fare tutto, a tutti i costi, sull’erroneo presupposto che, specie i comuni, essendo enti a fini generali possano e debbano esercitare qualsiasi competenza, hanno erogato contributi e agevolazioni al di fuori di tali regole.
Peccato che il diritto determini in modo tipizzato competenze, poteri ed efficacia degli atti. Una “sanatoria”, come chiedono alcuni comuni, per l’erogazione di spese che nel merito e nel metodo non avrebbero dovuto attivare può essere comprensibile, alla luce dell’emergenza Covid-19. Sarebbe il caso, però, che chi abbia attivato queste spese in violazione chiarissima delle regole venga chiamato a risponderne, cosa mai accaduta e che difficilmente accadrà.
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