tratto da luigioliveri.blogspot.com
Assunzioni: riprogrammare si può. Si deve.
Su Nt plus dell’8.9.2020 A. Bianco, nell’articolo “Assunzioni, va verificata la coerenza della «vecchia» programmazione dei fabbisogni con i nuovi vincoli” sostiene, a proposito dell’eventualità di modificare il programma dei fabbisogni, che “Arrivare all’esito di obbligare le amministrazioni a rivedere ogni anno la propria programmazione non è certo auspicabile in termini di credibilità della programmazione”.
Ma, in contrario, occorre evidenziare che la programmazione non può essere considerata un monolite immodificabile. Persino l’atto di programmazione più ampio e complesso della PA, il Decreto di Economia e Finanza (Def) è soggetto annualmente ad una inevitabile nota di aggiornamento, da adottare entro settembre (NaDef).
La programmazione può rivelarsi fuori misura, per effetto di andamenti imprevisti della gestione o di cause esterne. Quale comune, se avesse adottato il Dup a gennaio o inizi febbraio, poteva programmare le conseguenze del Covid? Ma, non è normale ritenere non solo consigliabile, bensì persino obbligatorio rivedere totalmente la programmazione, ivi compresa quella delle assunzioni, visto che per altro nel frattempo sono totalmente cambiate le regole?
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