CODIRP CONTINUA A CHIEDERE TRASPARENZA
CODIRP, la principale confederazione della Dirigenza Pubblica fa sentire forte la sua voce, attraverso le parole del segretario generale, Barbara Casagrande. Dopo aver visionato il testo di Riforma licenziato in via definitiva dal Senato, non resta altro che fare i conti con la mancanza di ascolto e con alcune scelte che forse non vanno nella direzione di valorizzazione della PA e delle sue professionalità. “Noi dirigenti della Presidenza del Consiglio dei Ministri, dei Ministeri, delle Regioni ed Enti Locali, della Sanitá, delle Agenzie Fiscali, gli avvocati e i professionisti degli EPNE e i Segretari Comunali abbiamo da sempre sostenuto che vogliamo una Pubblica Amministrazione al servizio dei cittadini, – afferma Barbara Casagrande – sulla base dei principi costituzionali di imparzialità e di buon andamento, che metta al centro il merito della classe dirigente. Questa legge delega – accanto a principi che vanno nel senso suddetto – reca criteri direttivi che NON condividiamo, che avevamo chiesto di emendare e che lasciano sottendere una visione “proprietaria” della PA da parte del Governo in carica, per noi non accettabile. Vigileremo affinché nei decreti delegati si dettino disposizioni che realmente attuino i buoni principi presenti nella legge delega: trasparenza, merito, efficienza”.
Codirp continua a volere e a chiedere:
1) diritto all’incarico.
2) maggiore mobilitá in base alla competenza ed esperienza. Vorremmo che venisse esaltata la figura del dirigente meritevole, piuttosto che trovarci di fronte ad incarichi dati ai pensionati, sia pure a titolo gratuito.
3) esclusione dal ruolo unico di tutti coloro che hanno l’incarico a dirigente in base a scelte discrezionali della politica.
4) un sistema di conferimento incarichi che riconosca i titoli, l’esperienza e il fatto di aver diretto uffici di grado elevato (a regime, in prima applicazione, salvaguardia dello status e del trattamento economico in godimento).
5) standardizzazione dei trattamenti retributivi e giuridici di tutte le Amministrazioni statali (condizione indispensabile per il funzionamento del ruolo unico) e il rinnovo dei contratti collettivi.
6) licenziamento solo per demerito, dopo valutazioni negative consecutive in due incarichi differenti (No alla decadenza automatica).
7) accesso per concorso alla dirigenza (No ad un “periodo di prova” di 3 anni in qualità di funzionario, dopo aver superato il concorso a dirigente).
8) revisione e potenziamento della figura del Segretario Comunale, in chiave di garanzia e presidio di legalità (anticorruzione). NO alla sua abolizione.
9) una disciplina speciale per i dirigenti precari delle Agenzie Fiscali che sono stati privati della retribuzione in atto, offesi nella dignità professionale nonostante siano dirigenti di eccellenza, che hanno retto la fiscalità in Italia negli ultimi dieci anni con risultati che l’Agenzia definisce straordinari.
“Chiediamo questo – prosegue Casagrande – perché abbiamo a cuore il nostro Paese e vorremmo disegnare una PA responsabile, produttiva e guidata da dirigenti con maggiori poteri di organizzazione e gestione del personale. Ma anche ricca di interventi che vadano verso la riduzione/eliminazione di strutture che sono duplicazioni e tagli organizzativi mirati. Per una PA efficiente e meritocratica servirebbe altresì un diverso sistema di un accesso selettivo alla dirigenza, tramite concorso pubblico e/o validazione dei percorsi professionali. Ci siamo battuti e continueremo a farlo per dire “no” ad ogni nomina di esterni che non siano stati scelti per le proprie competenze ma, piuttosto, per l’amicizia con il politico di turno. Codirp chiede anche maggiore rotazione negli incarichi e mobilità fra amministrazioni diverse; obiettivi misurabili e quantitativi; sblocco del tourn over e una amministrazione dotata di un organismo paritetico, in cui i dirigenti abbiano voce e rappresentanza. Abbiamo chiesto con forza di non abolire i Segretari Comunali, ed invece si distrugge una figura storica di presenza dello Stato sul territorio che svolgeva funzioni di prevenzione alla corruzione. Abbiamo chiesto anche di esaltare la valutazione e la formazione, per un reale mercato della dirigenza e una prospettiva di carriera. Nulla di tutto questo è stato fatto”. Anzi fatta la norma trovato l’inganno: perché di fronte alla violazione del divieto, previsto dalla Riforma, di conferire incarichi direttivi a personale in quiescenza se non a titolo gratuito, e per massimo un anno, si parla di un “non problema”. Adesso Codirp vigilerà e chiarisce sin da subito che lavorerà per assicurare ogni azione a tutela della categoria e delle posizioni giuridiche soggettive dei singoli e il massimo impegno per la lotta alla corruzione. Codirp, come suggerito dal ministro Madia, intende offrire il proprio contributo concreto inviando, dopo la pausa estiva, un documento di dettaglio su alcuni punti chiave degli emendamenti ai decreti delegati – criteri di graduazione uffici, criteri di conferimento degli incarichi dirigenziali, retribuzione di risultato, etc.
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