Parimenti costituiscono danno erariale i compensi corrisposti al direttore generale in qualità di presidente del nucleo di valutazione. E ciò perché a ben vedere il direttore generale, pur essendo investito di compiti e funzioni che valgono a conferirgli una posizione differenziata rispetto a quella degli altri dirigenti, è esso stesso un dirigente.
In altre parole, ha chiarito la Corte dei conti d’appello con la sentenza n. 65/2020, il rapporto di lavoro del direttore, sebbene costituito con contratto «fiduciario» di diritto privato va comunque ricondotto ai principi posti a fondamento della disciplina che regola la dirigenza pubblica, tanto più che è sovraordinato ad altri dirigenti pubblici.
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