tratto da lentepubblica.it

A cancellare definitivamente le speranze di proroga dei contratti per gli ex navigator è un secco comunicato del Ministero del Lavoro.


Si ricorda che i cosiddetti navigator rappresentano la figura incaricata di fungere da riferimento per l’avvio a un nuovo lavoro di chi l’ha perso, una sorta di tutor per il ricollocamento.

Si tratta di veri e propri consulenti assunti a tempo determinato dalle regioni nel luglio del 2019 per aiutare i beneficiari del reddito di cittadinanza a trovare un lavoro.

I loro contratti sono scaduti lo scorso 31 ottobre, e in molti speravano in un rinnovo.

Nei scorsi giorni alcune indiscrezioni a mezzo stampa avevano dato per possibile questa proroga contrattuale.

Ma in risposta a tutto questo è arrivata la secca smentita del Ministero del Lavoro.

La proroga dei contratti degli ex navigator non è tecnicamente possibile

Questo qui di seguito è il comunicato emanato direttamente dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali:

In relazione alle notizie di stampa circolate in queste ore relative alla proroga degli ex navigator, scaduti lo scorso 31 ottobre, si precisa che detti contratti non sono prorogabili.

Sul tema e nell’ambito delle attività di coordinamento è stata invece avviata una mera attività ricognitiva tra le Regioni.

Eventuali ulteriori utilizzi degli ex navigator richiederebbero l’approvazione di una apposita norma, non allo studio del Ministero.

La nota del ministero del Lavoro è in fin dei conti linea con quanto detto più volte dal presidente Meloni nelle ultime settimane riguardo al reddito di cittadinanza, ovvero che la misura sarà fortemente modificata dal suo governo e che la spesa per finanziarla sarà nettamente ridotta.

E le associazioni sindacali Felsa CislNidil Cgil e Uiltemp in una nota congiunta, citata da il quotidiano Il Manifesto, attaccano frontalmente il Ministro Calderone:

Si è consumata l’ennesima beffa ai danni dei quasi 1.500 Navigator, collaboratori di Anpal Servizi, che negli ultimi tre anni si sono fatti carico di un’utenza particolarmente fragile. […] Estremamente stupiti dal fatto che tale notizia risulti affidata ad un comunicato, quando è rimasta ancora inevasa la nostra richiesta di incontro alla neo ministra proprio per scandagliare tutte le possibili soluzioni. Nel merito, poi, se è vero che lo strumento della proroga prevede la continuità lavorativa ormai persa, nulla impedisce una ricontrattualizzazione, come peraltro già avvenuto pochi mesi orsono. […] Senza riscontri, i lavoratori saranno nuovamente in piazza.”

 

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