05.03.2015 – Torino. Tutti schierati in difesa dei segretari comunali

TORINO. TUTTI SCHIERATI IN DIFESA DEI SEGRETARI COMUNALI

 

04 MAR 2015 

 

Il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato una mozione presentata dalla vicepresidente dell’Assemblea Daniela Ruffino (Fi) per la tutela della figura del segretario comunale.

“Nel decreto legge del giugno scorso sulla trasparenza amministrativa – spiega Ruffino – è stata inserita una norma che consente l’assunzione diretta senza titoli di studio, senza concorso e con retribuzione dirigenziale, di fiduciari – portaborse, ed è stato disposto l’ampliamento del contingente dei dirigenti assunti senza concorso. E’ una attività legislativa – rimarca – che preannuncia la cancellazione della figura dei segretari comunali. Tale presa ci preoccupa visto che vorrebbe sopprimere una figura di garanzia per la conformità dell’azione amministrativa degli enti locali alle leggi”.

“La mozione – conclude Ruffino – prevede di porre in essere tutti gli strumenti di competenza regionale utili affinché la figura del segretario comunale venga non solo difesa ma rafforzata e rinnovata”.

Approvata anche un’altra mozione, di cui è primo firmatario Alfredo Monaco (Scelta Civica).

Anche questo documento chiede di non abolire il segretario comunale, bensì di riformarne il ruolo. La Giunta regionale del Piemonte dovrà farsi portavoce presso Governo, Anci e Upi di una revisione delle norme, ipotizzando un meccanismo di selezione mediato dal Prefetto.

“I segretari comunali – dice Monaco – rappresentano un prezioso punto di riferimento sul piano normativo e un significativo supporto all’azione degli organi politici, soprattutto nei piccoli Comuni. Si tratta di una figura autonoma dalla politica con il compito di operare un rigoroso controllo di legittimità degli atti comunali e assicurare, sotto la propria responsabilità, un’efficace azione per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza dell’azione amministrativa”.

“Per agevolare il meccanismo di scelta del segretario – aggiunge – il prefetto potrebbe fornire al Comune una rosa di nomi, in base alla popolazione e alla tipologia del territorio”.

 

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