tratto da osservatorioaic.it
La crisi della rappresentanza alla base della crisi del divieto di vincolo di mandato
di: Michele Belletti – Professore ordinario di Istituzioni di Diritto Pubblico nell’Università di Bologna Alma Mater Studiorum
SOMMARIO: 1. Le origini e la crisi del divieto di vincolo di mandato. – 2. La previsione del divieto di vincolo di mandato durante il periodo Statutario e il conseguente abbandono durante il Fascismo. – 2.1. Il Partito unico, il sistema corporativo e il “completamento” della rappresentanza nello “Stato nuovo”, secondo Costantino Mortati. – 3. La crisi della rappresentanza liberale nelle parole di Giuseppe Maranini e di Piero Calamandrei. – 4. Dopo la parentesi fascista, il “divieto di mandato imperativo” confluisce nell’art. 67 della Costituzione repubblicana. – 4.1. La lungimirante interpretazione dell’art. 67 Cost. di Vezio Crisafulli. – 5. L’odierna crisi dei partiti politici e la conseguente ricerca di un rapporto diretto con il corpo elettorale, recitius, con il “popolo”. – 5.1. Le soluzioni avanzate in risposta alla crisi della rappresentanza parlamentare e alla crisi dei partiti politici. – 6. Quali plausibili risposte per recuperare il ruolo della rappresentanza parlamentare, piuttosto che definitivamente affossarla? – 6.1. Un’ipotesi conclusiva alla luce del paradosso del frequente ricorso alla legittimazione popolare nel sistema parlamentare non razionalizzato statutario e del ricorso quale extrema ratio nel contesto parlamentare democratico/pluralista.
Nessun tag inserito.