04/12/2020 – Parere Aran su contrasto tra sentenza e pareristica di parte pubblica

Qualora una controversia giudiziaria che verta sull’interpretazione di normativa contrattuale collettiva nazionale di lavoro si concluda in primo grado con una sentenza non confermativa della pareristica di parte pubblica in materia gli enti possono continuare a conformarsi a tale pareristica? In questo caso non risulta doveroso esperire la procedura di interpretazione autentica prevista dall’articolo 2, comma 7, del CCNL 21.05.2018?

Con riferimento alla questione in esame, si ritiene preliminarmente opportuno precisare che, a prescindere da ogni considerazione nel merito della decisione di un Tribunale, essa costituisce una sentenza di primo grado non confermata da altri gradi di giudizio e, pertanto, non può essere considerata un orientamento giurisprudenziale consolidato.

Inoltre, sulla base dell’art. 41, comma 6, del d.l. n. 207 del 2009, sembra doversi ritenere ancora sussistente il divieto di estensione dei giudicati (“6. Il divieto di cui all’ articolo 1, comma 132,

della legge 30 dicembre 2004, n. 311

, è prorogato anche per gli anni successivi al 2008).

Per quanto attiene poi all’eventuale necessità di esperimento, in un caso quale quello in esame, della procedura di interpretazione autentica di cui all’art. 49 del d.lgs n. 165 del 2001, si deve rilevare che in base al tenore letterale della locuzione “qualora insorgano controversie aventi carattere di generalità”, prevista dall’art. 2, comma 7, del CCNL 21.05.2018, tale procedura può avere corso solamente laddove sussista un conflitto interpretativo di rilievo ed estensione generale, condizioni di per sé non rilevabili a motivo di una sentenza di primo grado peraltro resa in un procedimento giudiziario dove lo stesso Giudice non ha ritenuto necessario, per poter definire la lite, far ricorso all’interpretazione autentica della normativa contrattuale prevista dall’art. 64 del d.lgls 165/2001e smi.

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