Maggiori controlli nei luoghi di aggregazione di persone di fede islamica
di Roberto Rossetti – Comandante Polizia Locale
Gli attentati compiuti durante le festività pasquali hanno, ancora una volta, determinato un innalzamento dei livelli di attenzione del Ministro dell’Interno, contro possibili attentati terroristici anche nel nostro paese, nel quale possono essere individuati molti bersagli del terrorismo di tipo “Jihadista”, che può infiltrarsi attraverso i canali di immigrazione clandestina, favoriti, in questi ultimi tempi, dalla instabilità politica in paesi limitrofi, dai conflitti in atto, nonché dall’azione dei trafficanti e di organizzazioni criminali.
L’azione sinergica di tutti gli attori del comparto sicurezza, nonché molte espulsioni effettuate per motivi di ordine e sicurezza pubblica, hanno permesso, fin’ora, di contrastare efficacemente il fenomeno terroristico, assicurando la sicurezza nei luoghi maggiormente a rischio, nonostante la accentuata imprevedibilità del fenomeno.
Ciò nonostante, il Ministro ritiene che occorra elevare ancora il livello di controllo e di monitoraggio per cogliere in tempo i segnali di pericolo e intervenire immediatamente, indicando quali ambiti privilegiati di controllo i siti internet di propaganda dell’attività di DAESH (Isis) e i sempre più numerosi centri di aggregazione esposti alle influenze di predicatori di orientamento estremista, in grado di investire di un “aurea ideologica” comportamenti criminali posti in essere da persone in condizioni di disagio, anche psichiatrico o da soggetti con precedenti penali.
Il Ministro invita, pertanto i prefetti, a compiere ulteriori sforzi di osservazione e di analisi dei fenomeni locali che possano far emergere situazioni sospette di radicalizzazione a seguito di messaggi propagandistici e meritevoli di intervento, specie nei luoghi in cui è più elevata l’attività di proselitismo, in particolar modo nei centri di aggregazione e delle associazioni culturali asseritamente ispirate alla fede musulmana, distribuite su tutto il territorio nazionale, ma concentrate soprattutto in Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Piemonte, Sicilia e Toscana.
Un’accurata analisi deve essere fatta, secondo il Ministro, anche negli ambiti parentali e relazionali, che tuttavia, sono di più difficile penetrazione.
In questa mirata attività di controllo il Ministro invita i Prefetti a coinvolgere le amministrazioni locali, che, quali tradizionali “sentinelle” delle comunità, possono essere di grande aiuto, anche per la tutela della sicurezza nazionale, in quando stabilmente radicate sul territorio, sono in grado di leggere, meglio di chiunque altro, i contesti locali e possono essere di grande aiuto per la prevenzione di qualsiasi forma di illegalità.
Direttiva 30 aprile 2019 prot. 11001/114(1), Ministero dell’Interno
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