tratto da Italia Oggi - 02 Agosto 2019

Province asciugate dalla Delrio – In tre anni perso 1/3 dei dipendenti e il 42% dei dirigenti

di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi – 02 Agosto 2019
 
Nel triennio successivo alla legge Delrio, le province e le città metropolitane hanno perso un terzo dei dipendenti. Nel 2015 erano 46.203, nel 2017, dopo la riorganizzazione imposta dalla legge n.56/2014, si sono ridotti a 30.661. I dirigenti, invece, sono calati del 42% passando da 892 a 512. Avendo meno lavoratori da gestire, gli enti intermedi hanno beneficiato di una consistente riduzione sulla spesa per il personale che in tre anni è passata da 1,3 miliardi a 904 milioni di euro. La relazione 2019 sulla spesa per il personale degli enti locali, approvata dalla sezione autonomie della Corte conti con la delibera n.21/2019 resa nota ieri, fotografa in modo plastico l’ impatto della riforma Delrio che ha portato 16 mila lavoratori provinciali a transitare nei ruoli delle regioni e dei comuni. E infatti negli stessi anni in cui gli organici provinciali si svuotavano, gli organici regionali aumentavano di 3.200 dipendenti all’ anno, con punte di crescita registrate nel 2016 soprattutto al Nord (+14,60%) e al Centro (+17,47%).
Nei comuni invece l’ impatto della Delrio non c’ è stato: nel triennio 2015-2017 è infatti proseguito il trend di riduzione della consistenza del personale che ha portato fuori dagli organici comunali 9.866 unità tra direttori generali, segretari, personale dirigente e non. Mentre la spesa si è ridotta di 436 milioni portando il totale 2017 a quota 10,3 miliardi. Sommando a questa cifra i 904 milioni spesi da province e città metropolitane e i 2,75 miliardi delle regioni, la Corte conti quantifica la spesa totale 2017 per il personale degli enti locali in 14 miliardi di euro. Gli stipendi più pesanti si registrano nelle regioni, dove la spesa media per dipendente ammonta a 34 mila euro. Per un dipendente comunale, invece, i municipi spendono in media 27 mila euro mentre il costo medio dei dipendenti provinciali si attesta a 28 mila euro. La spesa media per il personale dirigente è di 94 mila euro nelle regioni, 84 mila euro nei comuni e 103 mila euro nelle province.
Sulla distribuzione dei dipendenti, la Corte conti conferma la non equilibrata consistenza media del personale rispetto alla popolazione. In particolare, tutte le regioni del Centro e del Sud Italia, ad eccezione del Lazio e della Puglia, superano il valore media delle regioni a statuto ordinario che è di 0,77 dipendenti ogni mille abitanti. Le regioni del Nord, ad eccezione della Liguria (0,86) e dell’ Emilia-Romagna (0,83) si collocano tutte sotto questo valore, mentre le regioni a statuto speciale meritano un discorso a parte. In Valle d’ Aosta ogni mille abitanti ci sono 22 dipendenti regionali, nella provincia autonoma di Trento il rapporto è di 6,81 dipendenti ogni mille abitanti, a Bolzano di 8,41 dipendenti, in Friuli-Venezia Giulia di 3,13 dipendenti, in Sicilia di 2,97 dipendenti. In totale nelle regioni autonome la media è di 3,73 dipendenti regionali ogni mille abitanti. Un dato che, rileva la Corte, si giustifica, ma solo in parte, con il maggior numero di funzioni attribuite per legge alle regioni a statuto speciale rispetto a quelle a statuto ordinario.

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