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Tripla verifica per il riconoscimento delle mansioni superiori al dipendente pubblico
di Vincenzo Giannotti
Il giudice del lavoro che intenda riconoscere al dipendente pubblico le differenze retributive da mansioni superiori deve dimostrare il superamento di tre distinte fasi di verifica successive e tra loro collegate. La prima consiste nell’accertamento concreto delle attività svolte. La seconda nell’esame delle qualifiche e gradi previsti nella declaratoria contrattuale. Infine, la terza fase consiste nel raffronto tra quelle funzioni concretamente svolte e quelle invece previste nella normativa contrattuale. La violazione anche di una sola delle tre fasi della procedura comporta per la Cassazione (sentenza n. 30580/2019) l’obbligo di cassare la sentenza della Corte d’appello per rimetterla a nuova decisione. Nel caso di specie i giudici di appello hanno riconosciuto le mansioni superiori, senza aver correttamente esaminato le declaratorie contrattuali della dipendente, né indicato la prevalenza delle funzioni svolte nella categoria superiore rispetto a quella di inquadramento.

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