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Dal Comune i danni al segretario revocato illegittimamente dal nuovo sindaco

di Paola Rossi

 

Riconosciute le ragioni del segretario comunale in relazione alle modalità contestate dal Comune di quantificazione del danno subito in funzione della revoca dell’incarico avvenuta fuori dai tempi di legge. Così la Corte di cassazione ha rigettato il ricorso dell’ente locale con la sentenza n. 24444/16, depositata ieri. 

La vicenda 

Come nel caso specifico, ha diritto ai danni il segretario comunale che venga revocato dall’incarico prima del sessantesimo giorno o dopo il centoventesimo giorno dall’insediamento del nuovo sindaco. L’ente locale per sostenere che non vi fosse alcun danno per il segretario revocato precisava che il rapporto interrotto con il Comune proseguiva con la soppressa, dal 2010, Agenzia dei segretari comunali. Inoltre l’ente locale sosteneva che a fronte del mantenimento del trattamento contrattuale non vi era stata prova accertata in sede di merito del danno patito dall’ormai ex segretario comunale. E, contestava la condanna generica ai danni a fronte delle specifiche richieste avanzate dal segretario sottolineando che non si sarebbero potute far ricorso all’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori per il riconoscimento di cinque mensilità visto che non vi era stato «licenziamento» proprio per il proseguimento del rapporto con la suddetta Agenzia. Ma la Cassazione ha tale rilievo risponde affermando che il danno è legato allo scioglimento del rapporto tra il lavoratore e il Comune restando estraneo alla questione quello con l’Agenzia. La sentenza dei giudici di legittimità conferma così la sentenza di appello che ha condannato il Comune al risarcimento dei danni commisurati alle mensilità stipendiali che il segretario avrebbe percepito nel periodo decorrente dalla revoca dell’incarico sino al sessantesimo giorno successivo a quello dell’insediamento del nuovo sindaco, oltre gli interessi legali maturati dalla revoca al soddisfo. Ammontare da cui va detratta la retribuzione percepita nello stesso lasso di tempo.

Il presupposto della condanna del Comune

La norma a fondamento del diritto al risarcimento del segretario revocato irritualmente è quella dell’articolo 99 del Tuel che al comma 3 individua lo spatium deliberandi all’interno del quale è consentito al nuovo sindaco decidere per la riconferma o per la revoca del segretario comunale. In tal modo viene stigmatizzato come illegittimo il comportamento del primo cittadino che operi tale scelta prima o dopo tale intervallo di tempo. È quindi una norma che regola l’azione comunale e non le prerogative del segretario stesso per cui dalla violazione della norma sorge la responsabilità dell’ente.

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