Contratto statali, chiuso l’accordo con i sindacati
Alla fine è arrivata la firma al tavolo del ministero sul nodo degli aumenti da 85 euro. Sul piatto 850 milioni per il 2017. Spuntano gli incentivi legati a presenze
“L’aumento è di 85 euro medi, abbiamo insistito sull’aggettivo ‘medi’ per dare una maggiore attenzione e maggiore sostegno a i redditi più bassi, a chi ha sofferto maggiormente la crisi è il blocco contrattuale”, ha detto invece la ministra Marianna Madia dopo la firma. “Non è detto che gli aumenti saranno uguali per tutti”, ha aggiunto Madia che ha definitivo l’accordo “innovativo” e ha detto che “oggi è una bella giornata per tutto il paese”.
Il governo “si è impegnato per un totale di 5 mld di euro nell’arco di un triennio 2016-2018” per i rinnovi contrattuali dei 4 comparti della Pa. E’ la dichiarazione del segretario generale della Cgil Susanna Camusso al termine dell’incontro. “Nuove regole per nuovi contratti. E’ il cambio di passo che volevamo e che abbiamo ottenuto grazie alla mobilitazione coraggiosa e determinata di milioni di lavoratori pubblici. Abbiamo firmato un accordo sul pubblico impiego per una nuova stagione dei servizi pubblici, con i lavoratori per i cittadini. La maratona del lavoro pubblico continua”, ha commentato Giovanni Faverin, segretario generale della Cisl Fp, dopo la firma.
Cgil, Cisl e Uil, con le rispettive categorie di settore, e il governo hanno condiviso le linee guida che dovranno sovrintendere l’apertura delle trattative per il rinnovo dei contratti di lavoro nelle pubbliche amministrazioni. Lo scrive in una nota la Cgil-Fp, che spiega: “Dopo sette anni di blocco della contrattazione si interviene correggendo le norme introdotte dalla legge Brunetta e dalla buona scuola che limitavano la contrattazione ridandole ruolo e titolarità”. Si ripristina un sistema di relazioni sindacali in tutti i settori basato sulla partecipazione di lavoratori e sindacati all’organizzazione e alle condizioni di lavoro, alla valorizzazione professionale, che supera la pratica degli atti unilaterali. Di particolare valore la garanzia assunta dal governo di rinnovare i contratti dei lavoratori precari assunti dalle pubbliche amministrazioni in scadenza e l’impegno a superare con apposite norme il precariato all’interno della legge quadro che dovrà essere prossimamente varata.
Importante è anche l’introduzione nel settore pubblico di welfare contrattualecon misure che integrano le prestazioni pubbliche.
Le soluzioni salariali indicate nelle linee guida fanno riferimento a un aumento contrattuale di 85 euro medie mensili per il triennio 2016-2018. Si è, inoltre, convenuto di trovare una soluzione che tuteli le retribuzioni dei lavoratori garantendo che gli aumenti contrattuali abbiano efficacia per tutti senza che possano incidere sul bonus degli 80 euro. Sul possibile intreccio tra gli aumenti medi di 85 euro e il bonus fiscale degli 80 euro, Madia ha ricordato che il bonus è attualmente percepito da un lavoratore pubblico su quattro (tra 800 e 900mila dipendenti). Rispetto a questa platea “ci potranno essere meno di 200mila lavoratori” che potrebbero non percepire più il bonus per effetto del superamento della soglia di reddito. Per questi lavoratori, ha assicurato Madia, varrà “uno specifico principio di maggiore sostegno” per evitare che vengano penalizzati. La soluzione sarà individuata nella contrattazione di secondo livello nei singoli comparti.
Dopo la firma dell’accordo quadro con i sindacati di questa sera “ci sarà una verifica nella conferenza stato-regioni” per rispettare la recente sentenza della corte costituzionale. Sui tempi madia non ha indicato date, ma ha precisato che solo dopo questa verifica ci sarà l’atto di indirizzo per poter dare avvio alla stagione negoziale nei singoli comparti (da 11 sono passati a quattro).
Per i sindacati, dopo anni di blocco della contrattazione, di promesse mancate, di sacrifici dei lavoratori, si intravvede una concreta possibilità di rinnovare i contratti. Ogni punto dell’intesa prevede uno strumento di attuazione degli impegni assunti: legge di bilancio, atto di indirizzo sulla contrattazione, riscrittura del testo unico che ci consentirà di verificare passo dopo passo se siamo sulla strade per un rinnovo positivo dei contratti. “Il testo condiviso con il governo – conclude la Cgil- è un primo importante risultato che premia le mobilitazioni dei lavoratori pubblici di questi anni e, se concretizzato, lascia alle spalle una stagione di legislazione punitiva del lavoro pubblico aprendo la strada alla valorizzazione e contrattualizzazione dei dipendenti pubblici”.
Sul tavolo del lavoro pubblico è piombata solo pochi giorni fa la sentenza della Consulta che ha bocciato il cuore della riforma Madia, giudicandola incostituzionale.
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