tratto da Italia Oggi del 01.05.2020
Sulle ferie decide l’ente
di Luigi Oliveri
Le decisioni sulla gestione delle ferie vanno «rimesse alla indiscussa autonomia organizzativa di ciascuna amministrazione», che potrà adottare tutte le «scelte gestionali del caso concreto, all’esito delle valutazioni in ordine alle proprie motivate esigenze di servizio».
Così si esprimono i Servizi ispettivi della Funzione pubblica, nel chiudere la pratica connessa ad una segnalazione, ricevuta dai sindacati, di una possibile violazione delle previsioni contenute nell’articolo 87, comma 3, del dl 18/2020, da parte di una regione.
Si estingue, dunque, come una bolla di sapone l’iniziativa, del Servizio ispettivo della Funzione pubblica, con l’inevitabile constatazione che i datori di lavoro pubblico hanno piena autonomia di esercitare le potestà datoriali relativamente alle ferie, potendo quindi utilizzare anche quelle matura nel 2020.
Tutto trae origine in particolare dalla sottoscrizione tra palazzo Vidoni e i sindacati, del Protocollo del 4 aprile 2020. Tale protocollo, in chiusura, prevede che «le parti, al fine di assicurare l’adeguamento dell’organizzazione dei servizi e del lavoro al rispetto delle norme emanate nel corso dello stato di emergenza sanitaria da Covid-19, e di promuovere il confronto a tale livello con riguardo agli aspetti del presente protocollo, monitorano periodicamente l’applicazione della presente intesa ai fini della applicazione della stessa, anche attraverso segnalazioni all’Ispettorato per la Funzione pubblica, che provvederà ad aggiornare le parti in maniera costante e continuativa sugli esiti delle segnalazioni ricevute».
Come risulta dal chiarissimo testo, le «segnalazioni» di cui si parla hanno il solo scopo di aggiornare le parti sull’applicazione dell’accordo, che in merito alle ferie, come inevitabile, si occupa solo di quelle arretrate, senza nulla disporre in merito a quelle maturate pro rata nel 2020.
Le organizzazioni sindacali hanno inteso questa previsione del Protocollo come una sorta di autorizzazione a segnalare, meglio «additare», le amministrazioni che per ragioni organizzative avessero deciso di utilizzare anche la leva delle ferie 2020, come strumento organizzativo per determinare se e a che condizioni esentare i dipendenti non utilizzabili in presenza o in smart working. Sicché, i sindacati hanno «segnalato» questi casi all’Ispettorato, che ha letteralmente inondato moltissime amministrazioni di una nota avente lo stesso tenore. La questione della gestione delle ferie è regolata esclusivamente dalla contrattazione collettiva nazionale e Palazzo Vidoni, in merito, non dispone di nessuna funzione né ispettiva, né tanto meno censoria.
Le iniziative dell’Ispettorato si sono rivelate inopportune, non solo perché non fondate su una competenza ad intervenire posta dalla legge, ma perché sono state utilizzate strumentalmente dalle organizzazioni sindacali, che in non pochi casi hanno alzato a dismisura i decibel dello scontro con le amministrazioni in merito alle ferie del 2020, facendosi forza proprio sulle note di riscontro alle loro segnalazioni.
La nota Dfp 23 aprile 2020, n. 30002 che, come visto prima, prende atto dell’autonomia organizzativa «indiscussa» dell’ente, dimostra appunto che il Servizio ispettivo non disponeva di nessun potere di intervento ed interdittivo e che sarebbe stato certamente più prudente mantenere un atteggiamento neutrale, come accaduto presso il comune di Monreale, in provincia di Palermo. Ove in alcuni casi sono state disposte le ferie 2020 prima dell’esenzione, come si nota, nella piena e legittima esplicazione dell’indiscusso potere organizzativo datoriale.
La nota richiamata evidenzia come la stessa circolare della Funzione Pubblica 2/2020 riconoscesse già l’autonomia organizzativa, prendendo atto che le amministrazioni assumono le decisioni del caso «nel rispetto della disciplina definita dalla contrattazione collettiva nell’ambito dell’esercizio delle prerogative datoriali».
Chiusa l’attività ispettiva, quindi, con l’inevitabile nulla di fatto, resta la domanda sul perché si siano attivate iniziative utili solo a fomentare scontri tra sindacati e amministrazioni.
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