18/01/2017 – Il diluvio burocratico della trasparenza

Il diluvio burocratico della trasparenza

 
Anche lo straordinario sito bosettiegatti.eu lo rileva: 228 caricamenti per la “mappa della trasparenza” sono un trionfo della burocrazia.

Si legge dal sito: “Se questo vi sembra un paese europeo o del quarto mondo: le 228 tipologie di caricamenti/inserimenti/invii che tutte le pubbliche amministrazioni devono fare (a pena di sanzioni a carico dei responsabili). E il tempo per per fare i provvedimenti, controllarli ed eseguirli? Burocrazia … ma non dovevamo vederci più?“.

Lo avevamo rilevato anche noi, qui. Cosa aggiungere? Che evidentemente a Roma nessuno sa cosa sia esattamente un’analisi di impatto normativo.

Proviamo noi. Dunque, 228 caricamenti: immaginiamo di doverli aggiornare almeno 3 volte l’anno (conto assolutamente per difetto). Ne vengono fuori 684. Moltiplichiamoli per le circa 20.000 amministrazioni pubbliche operanti in Italia: i caricamenti totali sono, così, 13.680.000. Stabiliamo, ora, un tempo per raccogliere il materiale informativo, verificarlo, digitarlo e pubblicarlo: anche in questo caso, rimaniamo stretti e diciamo 20 minuti a caricamento. Moltiplichiamo il totale dei caricamenti per i 20 minuti: risultano 273.600.000 minuti, che tradotti in ore sono 4.560.000 ore di lavoro, che rapportate a 1.500 ore lavorative annue, costituiscono 3.040 unità lavorative integralmente dedicate alla sola attività di caricamento dei dati.

La domanda, seria, è: può un Paese permettersi di dedicare migliaia di dipendenti pubblici alla sola attività di caricamento dati?

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