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per favorire lo svuotamento della sezione ad esaurimento

 

«Al fine di favorire il progressivo svuotamento dell’apposita sezione ad esaurimento del ruolo unico riservata ai segretari comunali ed il ringiovanimento dei quadri della dirigenza pubblica, si dispongono le seguenti misure:

1. Immediato collocamento a riposo a domanda per coloro che, iscritti nella citata sezione ad esaurimento, alla data di entrata in vigore della presente legge vantino i requisiti richiesti per l’erogazione della pensione di anzianità già in vigore al 31.12.2011 (c.d. quota 96).

2. Entro il termine di dieci anni dalla data di entrata in vigore del decreto legislativo i soggetti iscritti nella citata sezione ad esaurimento che maturassero i requisiti richiesti per l’erogazione della pensione di anzianità richiesti al 31.12.2011 e che risultassero privi di incarico dirigenziale saranno collocati a riposo ed ammessi a fruire della pensione di anzianità alle condizioni fissate alla predetta data del 31.12.2011.

A fini del conseguimento dei requisiti di anzianità di cui al comma precedente sono computati tutti i periodi soggetti a riscatto e ricongiunzione e quelli trascorsi in regime di disponibilità.

I soggetti collocati a riposo ai sensi dei commi precedenti vedranno sospeso il trattamento pensionistico ove dovessero intraprendere alternative attività professionali e per tutta la durata di tali attività.»

 

Quando si prevede una “sezione ad esaurimento” e quindi si decreta la fine di una professione bisogna necessariamente adottare misure che consentano uno svuotamento non traumatico del contingente di lavoratori in questione ed occorre prevenire la formazione di nuove figure di “esodati” che – come ammonisce la recentissima esperienza – potrebbero conseguire da scelte improvvisate e non accompagnate da adeguate misure di regolazione della fase di phasing out. In questo caso poi la formazione di “esodati” risulterebbe particolarmente ingiustificata proprio perché si tratterebbe di dirigenti pubblici ossia di soggetti selezionati direttamente dallo Stato. Per altro verso, lo specifico orientamento professionale dei segretari comunali, specie per i soggetti più anziani ed oggettivamente meno pronti ad una riconversione, induce a pronosticare difficoltose ricollocazioni, tanto più che per il futuro si immagina una significativa riduzione del numero dei comuni e comunque degli organici della dirigenza pubblica. In questo quadro la proposta intende offrire una disciplina che contemperi ragionevolmente le aspettative di lavoratori che hanno offerto per decenni le proprie prestazioni allo Stato e per i quali vengono improvvisamente e radicalmente sovvertite le prospettive di lavoro. Ragioni di elementare equità inducono ad adottare tali misure atte a favorire un svuotamento della sezione ad esaurimento riservata specificamente ai segretari comunali. Il peculiare e certamente non edificante destino riservato a questa gloriosa categoria professionale, di cui si decreta la morte dopo oltre un secolo e mezzo di storia onorata, esige che siano adottate misure compensative altrettanto peculiari.

 

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