Egregio Presidente …

Al Presidente della Repubblica

On. Dr Giorgio Napolitano

Roma

Oggetto: richiesta attenzione su problematica abolizione figura segretari comunali.

Egregio Presidente,

sono preoccupata per quanto sta accadendo in questo momento in Italia, relativamente alla volontà del governo in carica di abolire la figura del Segretario Comunale, per sostituirla con una dirigenza pubblica asservita ai partiti ed alla politica.

Il Presidente del Consiglio non perde occasione per esprimere giudizi negativi sui Segretari e sui nostri fantomatici quanto inverosimili compensi; ha sfruttato ogni possibilità mediatica per esprimere la sua personale antipatia nei nostri confronti, dimenticando o ignorando la nostra storia, legata indissolubilmente a quella degli enti locali. 

Personalmente, temo che chi oggi decide non conosca i meccanismi di funzionamento della Pubblica Amministrazione, che certamente vanno rivisti e corretti, ma senza mortificare le alte professionalità che vi operano.

La maggior parte dei Comuni italiani ha una popolazione inferiori ai 5000 abitanti, ed è lì, oltre che in enti più grandi, che la preparazione poliedrica del Segretario Comunale si esprime quotidianamente, affrontando assieme agli amministratori le problematiche più svariate, che abbracciano un’infinità di argomentazioni e materie d’intervento (giuridiche, contabili, fiscali, tributarie; appalti, lavori pubblici, gestione del personale; urbanistica, servizi demografici, scolastici, sociali: questo solo per citare qualche area di competenza). Il Segretario Comunale spesso è l’unica figura professionale qualificata, che deve riuscire a realizzare la volontà degli eletti attraverso l’adozione di atti amministrativi legittimi, conformi ad una normativa che viene modificata senza tregua. Mi chiedo, Presidente: è colpa della burocrazia se il cittadino è costretto a subire lungaggini e procedure pesanti, o delle leggi (approvate dal Parlamento o da altri organi politici…), spesso astruse, incomprensibili, con previsioni complicate?

Da poco, il legislatore ha aggiunto alle molteplici funzioni dei Segretari Comunali, anche quelle di Responsabile dell’attività di anticorruzione (L. 190/12), della Trasparenza (D.Lgs 33/13), oltre che dei controlli successivi sugli atti (L. 213/12).

Non è semplice, Presidente, svolgere la nostra professione, che è anche quella di coordinare e dirigere il personale dipendente, di partecipare alle riunioni degli organi politici, di rogare gli atti (e potrei chiedere come mai il piccolo compenso che veniva corrisposto per le funzioni notarili svolte in favore delle imprese e dei cittadini, è stato da poco eliminato, per poi essere ripristinato solo per una parte della categoria…).

Per diventare Segretari si deve superare un difficile concorso nazionale oltre che, negli ultimi anni, un corso di preparazione lungo ed intenso; dal 1997, si deve poi passare per l’umiliante nomina da parte di un Sindaco, e se si rimane senza incarico per due anni, si va a casa….. Non è forse questo il modello della “nuova” dirigenza pubblica disegnato dal governo? Non si comprende come mai le uniche figure già riformate, debbano essere addirittura cancellate. E chi svolgerà le nostre funzioni?

La politica vuole eliminare una categoria così importante: perché? Lo chiedo a Lei, in rappresentanza di molti colleghi che ormai da mesi vivono nell’incertezza del futuro, perché possa interessarsi di quanto sta accadendo. 

Far rientrare i Segretari, ad esaurimento, nell’albo dei dirigenti degli enti locali, magari aperto a chi negli anni è stato nominato dalla politica, significherà automaticamente far perdere loro il posto di lavoro (lo voglio ribadire: dopo aver vinto un concorso ed aver stipulato un contratto di lavoro a tempo indeterminato) e questo ha il sapore di una vendetta personale, non di un disegno lungimirante ed organico.

Non voglio tediarla, Presidente, ma rimane ormai solo Lei, come unico garante della legalità e del rispetto dei principi costituzionali, spesso calpestati dal big di turno.

Le chiedo, assieme ai tanti colleghi e Sindaci che si sono espressi in nostro favore nella consultazione-farsa svoltasi telematicamente in Aprile sul sito del governo, di controllare su quanto sta accadendo in questi giorni (è stata aggiornata al 9 settembre dalla Commissione AACC del Senato, la trattazione del ddl 1577 per la “Riorganizzazione della Pubblica amministrazione”). La politica esprime le proprie scelte, ma i lavoratori debbono essere salvaguardati e noi segretari, invisi ai politici poco onesti, siamo comunque dei lavoratori.

Ci tuteli Lei, Presidente, e vigili affinché la nostra uscita di scena, se proprio deve esserci, sia almeno onorevole, e che sia garantito il ricollocamento lavorativo di tutti gli interessati allo scenario apocalittico che il nostro governo sta predisponendo.

La ringrazio per aver letto al mia lettera dai toni poco formali ed eleganti, dei quali mi scuso, ma so che Lei comprenderà ogni parola. La saluto con stima profonda. 

T. Donatella Villella

T. Donatella Villella

Via Stella, 4 Pianopoli (CZ)

Segretario Comunale Serrastretta- Feroleto Antico (CZ)

 

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