19/04/2022 – Rinnovo Contratto dei Dipendenti Statali: parere favorevole del Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri ha espresso parere favorevole al rinnovo del contratto dei Dipendenti Statali: ecco dunque cosa accadrà adesso.


A questo punto parte definitivamente l’iter per l’arrivo in busta paga degli aumenti, almeno per quel che riguarda il comparto Funzioni Centrali per il momento.

Si prevedono soltanto alcuni passaggi formali come la certificazione della Ragioneria Generale dello Stato e infine il vaglio da parte della Corte dei Conti.

Il contratto del comparto funzioni centrali

L’ipotesi di contratto del comparto funzioni centrali, su cui il 5 gennaio scorso era stata siglata l’intesa con i sindacati all’Aran, sarà ora trasmessa alla Corte dei Conti per la registrazione. La firma definitiva potrà arrivare entro aprile.

I benefici economici riconosciuti a regime, decorrenti dal 1° gennaio 2021, sono pari a circa 105 euro medi per 13 mesi, oltre all’utilizzo delle ulteriori risorse stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1° gennaio, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese a persona.

L’intesa prevede anche arretrati medi pari a circa 1.800 euro per dipendente.

L’accordo per il comparto difesa e sicurezza

Le ipotesi di accordo sindacale e gli schemi di provvedimento di concertazione, che riguardano il triennio negoziale 2019-2021, sono stati sottoscritti il 23 dicembre 2021 dai ministri competenti e da tutte le organizzazioni sindacali e le Sezioni Cocer del personale delle Forze armate partecipanti alle trattative.

Sono coinvolti i lavoratori appartenenti a Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri e Forze Armate.

Dal punto di vista economico, i nuovi accordi prevedono incrementi di circa 128 euro medi lordi mensili per l’intero comparto, di cui circa 100 sul solo trattamento stipendiale, e nuove indennità, tra cui una specifica per compensare impieghi e funzioni del personale del settore cyber, che fronteggia gli attacchi informatici alle infrastrutture strategiche del Paese.

I benefici economici riconosciuti a regime, decorrenti dal 1° gennaio 2021, sono pari a circa 105 euro medi per 13 mesi, oltre all’utilizzo delle ulteriori risorse stanziate nella legge di bilancio per il 2022, a decorrere dal 1° gennaio, per finanziare il nuovo ordinamento professionale e il superamento dei limiti all’incremento dei Fondi risorse decentrate, consentendo un ulteriore beneficio complessivo a regime di circa 20 euro medi al mese a persona.

L’intesa prevede anche arretrati medi pari a circa 1.800 euro per dipendente.

L’accordo per il comparto difesa e sicurezza

Le ipotesi di accordo sindacale e gli schemi di provvedimento di concertazione, che riguardano il triennio negoziale 2019-2021, sono stati sottoscritti il 23 dicembre 2021 dai ministri competenti e da tutte le organizzazioni sindacali e le Sezioni Cocer del personale delle Forze armate partecipanti alle trattative.

Sono coinvolti i lavoratori appartenenti a Polizia di Stato, Polizia Penitenziaria, Guardia di Finanza, Arma dei Carabinieri e Forze Armate.

Dal punto di vista economico, i nuovi accordi prevedono incrementi di circa 128 euro medi lordi mensili per l’intero comparto, di cui circa 100 sul solo trattamento stipendiale, e nuove indennità, tra cui una specifica per compensare impieghi e funzioni del personale del settore cyber, che fronteggia gli attacchi informatici alle infrastrutture strategiche del Paese.

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