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In campo di smart working arrivano nuove regole al Ministero dell’Interno, sia per i dipendenti che per i dirigenti. Vediamo quali sono.


Nuove regole smart working Ministro Interno: lo smart working sta diventando sempre più una questione centrale, in materia di lavoro.

Secondo una recente indagine dell’AIDP (Associazione Italiana Direzione Personale), infatti, più della metà delle aziende ha dichiarato di trovare difficoltà ad assumere personale, se non è garantito il lavoro agile.

La pandemia ha cambiato il mondo del lavoro: lo smart working, inizialmente una scelta obbligata a causa del lockdown, è diventato una modalità lavorativa sempre più richiesta da parte dei lavoratori.

Vediamo allora quali sono le nuove regole per lo smart working indette al Ministero dell’Interno.

Nuove regole smart working Ministero dell’Interno: il nuovo regolamento

Lo scorso 29 marzo è stato parzialmente concordato il nuovo Regolamento del lavoro agile con le organizzazioni sindacali per i dipendenti del Ministero dell’Interno.

Il testo è entrato in vigore il 1° aprile 2022 e prevede diverse novità, sia per i dipendenti che per i dirigenti. Il nuovo regolamento rientra nelle Linee guida in materia di lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni del Dipartimento della Funzione Pubblica e delle organizzazioni di categoria.

Lo smart working sarà stabilito con un accordo tra le due parti e avverrà in base volontaria. Il rapporto di lavoro sarà regolato da un accordo individuale tra dipendente e amministrazione, che potrà avere la durata di un anno.

Le principali novità sono due: una dedicata ai dirigenti e una ai dipendenti.

Il nuovo regolamento prevede l’adozione dello smart working anche dal personale che fa parte dell’Area I, ovvero il personale dirigenziale (se sussistono le condizioni). Occorre ricordare, infatti, che, a causa delle responsabilità del ruolo, non sempre si può prestare lavoro da remoto.

Se sarà accolta la richiesta di smart working, il dirigente dovrà definire un piano di smaltimento del lavoro arretrato, nel caso si accumuli.

L’altra novità, invece, è indirizzata ai dipendenti. Come su richiesta dei sindacati, ai dipendenti verranno riconosciuti 8 giorni di lavoro in smart working al mese (al posto dei 6 giorni proposti dal Ministero precedentemente).

Potranno richiedere la modalità dello smart working anche i dipendenti che hanno avuto sanzioni disciplinari o che sono sprovvisti di Green Pass.

Inoltre, il Ministero s’impegnerà a verificare le attività che si possono svolgere in smart working, ogni anno, informando le organizzazioni sindacali.

Nuove regole smart working Ministero dell’Interno: le reazioni dei sindacati

Le nuove regole sono state accolte positivamente dalle organizzazioni sindacali, soprattutto perché sono state accolte le proposte fatte.

La Fp CGIL ha detto:

“un passo avanti verso una maggiore apertura e disponibilità all’utilizzo del lavoro agile, quale nuova modalità lavorativa, aprendosi al confronto con le Organizzazioni sindacali”.

Allo stesso tempo, i sindacati hanno definito come grave la mancanza di smart working continuativo per i lavoratori fragili: le organizzazioni sindacali, infatti, avevano richiesto questa modalità fino al 30 giugno 2022, per la categoria dei lavoratori fragili, ma la proposta non è stata accolta.

La decisione del Ministero dell’Interno è un esempio pratico per l’adozione dello smart working in una Pubblica Amministrazione, ponendosi come esempio per il futuro del lavoro agile.

questo link, potrete trovare il testo del nuovo Regolamento.

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