22/09/2022 – Dipendenti pubblici e incarichi extraistituzionali: incompatibilità e autorizzazioni

QUI L’ARTICOLO 

Il complesso ed articolato quadro normativo regolante la materia è permeato dal principio di esclusività cui soggiacciono i dipendenti pubblici, i quali sono tenuti a dedicare le proprie energie lavorative alle attività per cui sono stati assunti evitando di disperdere tali forze in attività non attinenti al rapporto di lavoro.

La norma generale di riferimento è l’articolo 53 del decreto legislativo n. 165 del 2001 che disciplina la materia delle incompatibilità, del cumulo di impieghi e incarichi secondo cui i lavoratori dipendenti delle pubbliche Amministrazioni con rapporto di lavoro a tempo indeterminato e/o determinato ed a tempo pieno, non possono intrattenere, salvo specifiche e limitate deroghe previste dalla legge, altri rapporti di lavoro dipendente o autonomo o esercitare attività imprenditoriali. Possono svolgere incarichi retribuiti conferiti da altri soggetti, pubblici o privati, solo se autorizzati dall’Amministrazione di appartenenza.

Questo scritto si propone, pur nella consapevolezza di non essere esaustivo, l’obiettivo di fornire un valido supporto ai datori di lavoro e ai dipendenti chiamati, rispettivamente, ad applicare la normativa in materia di svolgimento di incarichi extraistituzionali ed a rispettarne i divieti.

 

Sommario

1. Incarichi extraistituzionali: le incompatibilità previste dall’articolo 53 del decreto legislativo n. 165/2001

2. Le ipotesi di “incompatibilità assoluta”

3. L’“incompatibilità relativa” – Criteri generali per il rilascio dell’autorizzazione

4. Il regime delle incompatibilità nel rapporto di lavoro a tempo parziale

5. La giurisdizione in materia di incarichi extraistituzionali non autorizzati

6. Prevenzione della corruzione e trasparenza negli incarichi conferiti o autorizzati ai pubblici dipendenti

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