13/09/2022 – Illuminazione votiva del cimitero affidata dal Comune in modo illegittimo

Richiamato un comune del varesotto

Un Comune non può affidare in concessione il servizio di illuminazione votiva del cimitero in maniera diretta e senza gara, procedendo semplicemente con un rinnovo tacito, sulla falsariga di una convenzione scaduta nel 2018. Tale modo di amministrare è illegittimo e in contrasto con le disposizioni del Codice degli Appalti. Così l’Autorità Nazionale Anticorruzione è intervenuta con una Nota, richiamando un importante Comune del Varesotto “a indire, nei termini strettamente necessari, una nuova procedura di gara per i servizi in questione, o di affidare direttamente tali servizi a diversi operatori economici, nel rispetto della legge”. Il Comune, infatti, si era mosso nella stessa maniera anche con il servizio di car sharing ecologico comunale, procedendo alla proroga e al rinnovo dei contratti scaduti. Agendo così – sottolinea Anac – in maniera arbitraria.

I fatti

L’istruttoria è partita nel marzo scorso quando un consigliere comunale del Gruppo di minoranza ha inviato un esposto all’Anac, in merito alle presunte criticità riscontrate nelle gare comunali. Il Comune, infatti, aveva affidato in maniera diretta il servizio dell’illuminazione votiva comunale alla stessa ditta già affidataria del medesimo servizio in virtù di una convenzione scaduta nel 2018. Una gestione irregolare, secondo l’esposto, veniva riscontrata anche per il servizio di car sharing ecologico, dove il rinnovo della concessione (scaduta nel 2016) era avvenuto con grave ritardo, e violando il principio di rotazione degli affidamenti.

I rilievi Anac

Dall’istruttoria condotta da Anac sono subito emerse diverse criticità nell’affidamento dei servizi da parte del Comune. Innanzitutto, nel caso dell’illuminazione votiva, anche dopo la scadenza della convenzione nel 2018 la ditta ha continuato a erogare il servizio per anni, come se nulla fosse, traducendosi di fatto in un “affidamento senza gara, in violazione dei principi di concorrenza e parità di trattamento tra gli operatori economici”, come sottolinea l’Autorità, ignorando del tutto il Codice degli Appalti.

La legge impedisce il rinnovo tacito degli affidamenti. La stessa proroga è uno strumento del tutto eccezionale, per consentire temporaneamente l’espletamento della nuova procedura di selezione. Non può esserci un affidamento diretto, senza gara, in maniera tacita, alla stessa ditta, per anni. La legge non lo consente.

“Risultano completamente disattesi dal Comune di T. – evidenzia Anac – i presupposti di legittimità della proroga, che non è mai stata contemplata nei documenti di gara, né disposta formalmente alla scadenza del primo rapporto. Semplicemente si è continuato con un implicito assenso allo svolgimento del servizio di fatto”.

Irregolarità sono state riscontrate anche nel servizio di car sharing, scaduto a dicembre del 2016. Dopo sei anni in cui il servizio era stato sospeso, il Comune ha deciso di riattivarlo, rinnovando alla stessa dita tale servizio fino al 2024, senza svolgere una gara aperta, in regime di concorrenza e di libero mercato. 

Il documento

 

UVCP FASC. n. 3566 – definizione art. 21.docx

 

 

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto