25/07/2022 – Riscatto laurea, quando conviene (e quando no): i conti per tutte le età Gli esempi: da 30 a 60 anni

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La proposta e la situazione attuale 

Riscattare gratuitamente gli anni di studio all’università, seguendo l’esempio della Germania. È la proposta rilanciata poche settimane fa dal presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, convinto che l’iniziativa «possa incentivare i ragazzi a studiare, in un Paese in cui la percentuale di laureati è la più bassa in Unione Europea dopo la Romania (il 20% tra i 25 e i 64 anni nel 2021, contro una media Ue del 33,4%, ndr)».

Un intervento che necessiterebbe però di risorse importanti, stimate dall’Inps in circa 4 miliardi di euro. E, oltre a incentivare i giovani a studiare, il riscatto servirebbe anche ad «anticipare l’età pensionabile, compensando l’ingresso differito nel mercato del lavoro a causa dei periodi di studio», ha puntualizzato Tridico in occasione del Festival del Lavoro che si è tenuto a Bologna a fine giugno. 

A oggi, l’unica agevolazione di cui si può godere è il riscatto della laurea in forma agevolata (il cosiddetto riscatto light), a un costo per ogni anno di università di 5.360,19 euro, deducibile al 100% ai fini fiscali. Inoltre, l’importo complessivo (su cinque anni, per esempio, si spendono 26.800,95 euro) può essere rateizzato fino a 120 rate (10 anni) senza interessi. Un investimento che, in base alla propria anzianità lavorativa, e quindi agli anni di contributi versati, potrebbe essere utile ad anticipare il pensionamento o a rimpolpare la rendita. Anche se ci sono casi limite in cui il riscatto non risulta conveniente ai fini del ritiro anticipato dalla vita lavorativa. 

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