14/01/2021 – Spunti per le politiche fiscali comunali e la ripartenza dalla pandemia 

L’articolo in questione esamina le possibili politiche fiscali comunali per il 2021 approfondendo nello specifico le politiche sull’Imu, sull’addizionale comunale Irpef e sulla Tari.

Di seguito una sintesi

Imu: imposta di carattere eminentemente patrimoniale, quindi meno soggetta alle fluttuazioni del reddito dei cittadini, richiede solo un attenzione rivolta alle dinamiche di medio periodo del mercato immobiliare.  Su tale entrata comunale è necessario comunque tener presente la svalutazione delle strutture turistiche, in merito alle quali sono comunque intervenute le norme statali e precisamente: 

• l’ articolo 177 del Dl 34/2020 e l’articolo 78 del Dl 104/2020 che hanno esentato dall’Imu gli immobili condotti direttamente dal proprietario e hanno introdotto ristori di gettito per gli enti interessati.

• L’articolo 9 del Dl 137/2020 “Ristori”, convertito nella legge 176/2020 che ha esteso l’esenzione a fattispecie riferite ad altri codici Ateco; 

• l’art. 1 comma 599 della legge 178/2020 che estende l’efficacia di tali disposizioni alla prima rata Imu 2021.  

Nell’articolo si evidenziano inoltre le criticità che potranno esserci per il 2020 e il 2021 in merito alle attività di accertamento tributario su tali immobili a destinazione turistica dovute alla varietà tipologica delle strutture, alle diverse normative regionali sul turismo e ai diversi rapporti fra proprietari degli immobili e gestori. L’articolo 9-ter del DL 137/2020 prova a chiarire tale criticità.

Addizionale comunale Irpef: sicura riduzione del gettito 2021 poiché risentirà del saldo sui redditi 2020, redditi colpiti dalla  crisi derivante dalla pandemia. Una revisionecomunale di aliquote ed esenzioni richiede accurata analisi dei dati statistici pubblicati sul portale del Mef – dipartimento delle Finanze.

Tari: tante problematicità. Anzitutto per il complesso processo di regolamentazione del ciclo dei rifiuti:

–  deliberazione Arera 443/2019/R/RIF di notevole complessità applicativa, ai fini della definizione dei piani economico finanziari del servizio 2020 e  delibera Arera del 24 novembre n. 493/2019/R/RIF che aggiorna il Mtr per il 2021 .

il Dlgs 116/2020 che ridefinisce il concetto di rifiuto urbano con la soppressione della categoria dei c.d” rifiuti assimilati relativi ad attività produttive, agricole e connesse”, con novità in materia di conferimento al servizio. 

Ma non solo. Buona parte dei Comuni ha confermato nel 2020 le tariffe 2019, cosicché il differenziale tra i costi del Pef 2020 e quelli del Pef 2019 ricadrà sugli esercizi dal 2021 al 2023, secondo la facoltà prevista dall’articolo 107, comma 5 del DL 18/2020. A tali problematicità  si sono aggiunte le richieste degli operatori economici di riduzioni e azzeramenti della Tari sulle utenze non domestiche che hanno ulteriormente complicato il quadro della tassazione.

Solo a posteriori, quando ormai di fatto non vi era più potestà decisionale per i comuni, il Dm del ministero dell’Economia e delle Finanze-ministero dell’Interno 212342 del 3 /11/2020 ha individuato modalità ammissibili delle agevolazioni autonomamente disposte da ciascun ente sulla Tari tributo o Tari corrispettiva, ai fini della certificazione obbligatoria del fondo funzioni fondamentali di cui all’articolo 106 del Dl 34/2020 e ss. mm e ii..

Non sembrano esserci dunque per gli enti elementi sufficienti per approvare al momento le tariffe della Tari 2021. Appare difficile che i Comuni possano stabilire agevolazioni sulla Tari senza supporto dello Stato, sia normativamente che finanziariamente. Al momento la legge di bilancio contiene una sola norma agevolativa in materia di Tari, di portata limitata, dettata dall’art. 1 commi 48-49 legge 178/2020 riguardante i pensionati residenti all’estero.

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