24/06/2021 – Le parole del Presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite in sede di controllo – Ermanno Granelli

Nel 2020 – e ancora nell’anno in corso – le pubbliche amministrazioni italiane hanno dovuto affrontare uno “shock organizzativo” senza precedenti a far data dalla fine della Seconda guerra mondiale. Nell’arco di pochissime settimane dallo scoppio della pandemia è stata posta mano alla più imponente reingegnerizzazione dei processi amministrativi che il nostro Paese abbia mai conosciuto. Oltre all’enorme impegno profuso dalle donne e dagli uomini del Servizio sanitario nazionale per il contrasto della pandemia, anche al costo della propria vita, nelle altre articolazioni della pubblica amministrazione si è assistito ad una concentrazione di azioni volte a rendere possibile lo svolgimento dei compiti istituzionali pur in costanza di confinamento. In un tempo brevissimo, a mero titolo esemplificativo, i procedimenti sono stati digitalizzati, si è dato l’avvio ad un’ampia dematerializzazione dei documenti amministrativi, ci si è avvalsi del “lavoro agile”, la didattica nelle scuole e nelle università si è trasformata in didattica a distanza, molti processi nelle varie giurisdizioni sono stati celebrati da remoto. Al contempo le Forze armate hanno svolto operazioni cruciali nello stato di emergenza e quelle di polizia hanno assicurato il rispetto del coprifuoco e delle altre misure necessarie per il contenimento della pandemia. In breve, uno sforzo corale che ha consentito al nostro sistema economico-sociale di superare le fasi più critiche dell’emergenza sanitaria.

La Corte dei conti è, di norma, avara di apprezzamenti, consapevole che in tempi normali l’evidenziazione delle criticità può fungere da sprone al cambiamento e da stimolo per l’avvio degli interventi di miglioramento necessari.

Risulta però dai dati di rendiconto, dalle evidenze istruttorie, dagli elementi raccolti nelle audizioni svolte per la parifica del Rendiconto generale dello Stato, che, nonostante le notevoli difficoltà, le amministrazioni sono riuscite nel 2020 (e nell’anno in corso) a svolgere le attività di propria competenza in modo completo e sostanzialmente tempestivo.

Di questo occorre in questa sede dare doverosamente atto.

 

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