20/11/2018 – Sgomberi, non basta la sola occupazione

Sgomberi, non basta la sola occupazione

di G.Tr.

Un’ occupazione abusiva certificata da un decreto penale non basta a “pretendere” che un sindaco firmi un’ordinanza di sgombero. Il Comune non può tacere, perché deve motivare le ragioni per cui decide di non agire: ma quando non c’ è un rischio concreto e specifico per l’ incolumità o la salute pubblica, l’ ordinanza di sgombero sarebbe illegittima. In giorni caldi sul fronte delle occupazioni abusive, la sentenza 1470/2018 appena depositata dal Tar Toscana fa chiarezza sui poteri dei sindaci.

E spiega che anche per gli sgomberi, come accade per le ordinanze che per esempio chiudono una strada o un esercizio pubblico, il sindaco può intervenire quando salute e ordine pubblico sono minacciate da un rischio reale. Questi vincoli, fissati dall’ articolo 54 del Testo unico degli enti locali, non ammettono deroghe.

La decisione del Tar blocca le pretese di Pensplan, il fondo pensioni dell’ Alto Adige proprietario, attraverso il fondo Energia Uno, di palazzo Maurogordato a Livorno. Un immobile storico, affreschi sulle volte e mobili finiture di gran pregio. Ma dal 2015, dopo anni di onorato servizio come sede dell’ Enel in città, è stato occupato da una ventina di famiglie colpite da sfratto esecutivo dalle loro abitazioni. Anche per aver bussato senza successo alla Prefettura, il fondo si è rivolto al Comune guidato da Filippo Nogarin (M5S) per lo sgombero.

Ma il Comune non è il sostituto del Viminale. E il Tar, dando ragione all’ ente nella sua scelta di non intervenire, lo ha confermato. Alla base dei vincoli posti alle attività d’ urgenza del sindaco c’ è l’ articolo 54 del Testo unico degli enti locali. Le ordinanze sono firmate dal sindaco come «ufficiale del governo».

Ma questo non significa che indossare una fascia tricolore permetta di trasformarsi in tanti piccoli ministri dell’ Interno. I provvedimenti «contingibili e urgenti» possono essere adottati per rimediare a condizioni che minaccino «l’ incolumità pubblica e la sicurezza urbana». E la minaccia, come stabilito da una giurisprudenza che si è formata negli anni soprattutto nelle battaglie di carte bollate con titolari di esercizi pubblici fatti oggetto di ordinanze, deve essere concreta ed effettiva. Anche per decidere di sgomberare immobili occupati.

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