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Se un cittadino si appropria di uno spazio pubblico il sindaco può intervenire

di Stefano Manzelli – Funzionario di polizia locale, consulente enti locali

Sulla strada appartenente al demanio comunale non è possibile installare impedimenti cancelli e altre limitazioni. In questo caso infatti il sindaco ha facoltà di ordinare l’immediata rimozione del manufatto anche se nel frattempo è stata avviata una causa civile per l’accertamento dell’avvenuta sdemanializzazione della strada. Lo ha chiarito il sindaco di un piccolo comune della Calabria ha ordinato ad un privato di rimuovere il cancello di ferro posizionato a delimitazione del cortile di proprietà con evidente impedimento anche della pubblica strada. Contro questa determinazione l’interessato ha proposto censure fino ai giudici di palazzo Spada, ma senza successo. E nel frattempo ha avviato anche una controversia civilistica per l’accertamento della tacita sdemanializzazione. L’ordinanza del primo cittadino è legittima, specifica la sentenza, perché adottata per assicurare il libero transito su una strada comunale. Il giudizio civile instaurato dal privato per ottenere il riconoscimento dell’avvenuta sdemanializzazione della strada non è pregiudiziale alla definizione amministrativa della vicenda, specifica il collegio. L’ordinanza del sindaco è stata infatti emanata sulla base dell’incontestato presupposto che la strada sulla quale è stato posizionato il cancello appartiene al demanio comunale. Ed è aperta al pubblico transito. Quindi è legittimo l’intervento del primo cittadino finalizzato ad esercitare il potere di autotutela demaniale. Ovvero ad impedire che il privato ponga in essere condotte appropriative su strade pubbliche.

Cons. di Stato, Sez. V, 18 giugno 2018, n. 3725

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