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Fusioni bocciate in tutt’Italia

I progetti di fusione continuano a essere rispediti al mittente in giro per l’Italia. Partiamo dall’Emilia-Romagna, dove, in provincia di Ferrara, è naufragato il tentativo di unire il comune di Fiscaglia con quello di Ostellato. Nel referendum i No hanno surclassato i Sì in entrambi i municipi: a Fiscaglia i contrari sono stati il 74,29% dei votanti, a Ostellato il 73%. Passando al Veneto, in provincia di Padova, i cittadini di Cartura, Conselve e Terrassa, con oltre due terzi dei votanti, si sono espressi contro l’accorpamento che avrebbe dato vita a un nuovo ente denominato «Terre Conselvane» di oltre 17 mila abitanti. Sempre nel Padovano, bocciato anche il tentativo di dar vita al nuovo comune di «Fortezza d’Adige» che sarebbe dovuto nascere dalla fusione dei municipi di Masi e Castelbaldo. La vittoria di misura dei Sì a Masi (59%) è stata vanificata dalla stragrande maggioranza di No registrati a Castelbaldo (80%) che hanno così affondato il proposito di fusione. In provincia di Rovigo non nascerà il comune di Frassinelle Polesella. I due centri che avrebbero dovuto farne parte (Frassinelle Polesine e Polesella) hanno infatti bocciato la fusione. Nel Vicentino l’accorpamento tra Carrè e Chiuppano che avrebbe dovuto dar vita a Colbregonza è stato rifiutato dagli elettori al referendum dello scorso 16 dicembre. Stesso discorso per la fusione tra Longare, Castegnero e Nanto.

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