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Quota 100 da aprile 2019: finestre, divieto di cumulo redditi, assegni. Le novità

Da Redazione – 17 dicembre 2018

Si è concluso il vertice di Governo di ieri sera sulla Legge di bilancio 2019, e dopo 4 ore di incontro il Governo ha trovato un accordo sulla Manovra da inviare a Bruxelles. Entro questa settimana tutto dovrà approdare in Aula al Senato, per la discussione e l’approvazione della Manovra, e dovremo avere i contorni più chiari di ciò che finora ha avuto toni alquanto opachi: reddito di cittadinanza e Quota 100.

Pare siano state trovate le risorse per l’abbassamento del rapporto deficit pil dal 2,4 per cento al 2,04 per cento. Non si metteranno in discussione le due misure chiave: il pacchetto pensioni, con graduale superamento della Fornero e Quota 100 ci sarà: partirà nei tempi previsti e lo farà senza penalizzazioni, se non quelle dettate dal minor versamento di contributi, che ovviamente abbasserà l’assegno ricevuto: ciò non toglie che ci saranno comunque paletti e finestre allungate, che consentano un iniziale scivolamento teso a recuperare qualche miliardo, da una cifra iniziale che era stata stabilita a 6,7 miliardi di euro. E si abbassano – secondo quanto riportato da Repubblica – le stime della platea di potenziali beneficiari, che diventano 350 mila (di cui 160 mila statali).
In linea di massima sembra insomma che l’impianto ci sia e sia abbastanza definito. Vediamo quale sarà.
 
Quota 100 da aprile 2019: come funziona, le novità
Secondo quanto stabilito dai tecnici del Governo, Quota 100 è confermata e partirà con tutta probabilità da aprile 2019 in questo modo.
Chi ha maturato, entro il 31 dicembre del 2018, il doppio requisito di un’età anagrafica di 62 anni e 38 anni di contributi, potrà lasciare il lavoro in anticipo a partire da aprile 2019.
il pagamento della pensione avverrebbe con un ritardo di tre mesi nel settore privato e di sei mesi nel pubblico, rispetto al momento in cui è maturato il diritto all’assegno. Questo grazie al meccanismo di uscita delle finestre mobili.
 
Quota 100 da aprile 2019: 4 finestre in arrivo
Sono previste 4 finestre di accesso fisse ogni announa ogni trimestre, considerando che la prima scatterà il 1° aprile 2019. Per i dipendenti pubblici la finestra sarà di sei mesi, dunque le prime uscite dovrebbero aversi dal 1° luglio 2019. Il primo assegno pensionistico di Quota 100 sarà pagato quindi a partire da questo mese.
In pratica chi al 31 dicembre 2018 ha maturato i requisiti potrà uscire da lavoro ad aprile 2019, senza rimpianti, ma con diktat non da poco: non si potranno cumulare i redditi da pensione e lavoro.
L’ipotesi del Governo prevede Quota 100 per tre anni: un ponte che dovrebbe collegare la misura all’introduzione di un requisito unico contributivo di 41 anni per tutti (a prescindere dall’età), entro la fine della legislatura. Il triennio di quota 100 dovrebbe quindi essere quello 2019-2021.
 
Quota 100: divieto di cumulo redditi
Badate bene che la bozza di emendamento alla Manovra è chiara: l’assegno percepito grazie all’uscita anticipata con quota 100 non sarà cumulabile “fino alla maturazione del requisito di vecchiaia” con i redditi da lavoro dipendente o autonomo.
Unica eccezione ammessa sono i redditi derivanti dal lavoro autonomo occasionale nel limite di 5mila euro annui. Questi si, sono ammessi.
 
Quota 100: requisiti di età e contributi
Veniamo ora ai requisiti richiesti ai lavoratori aspiranti pensionati, che vogliono approfittare di Quota 100 per uscire da lavoro con la pensione anticipata.
Si può accedere a Quota 100 in presenza di 62 anni di età anagrafica e 38 anni di contributi minimi. Il requisito di età anagrafica per uscire con quota 100 è adeguato agli incrementi della speranza di vita.
È invece previsto lo stop all’adeguamento della speranza di vita per la pensione anticipata lasciandola a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne anche nel 2019. Sarà però applicata la finestra trimestrale per cui il vantaggio reale sarà solo di due mesi.
 
Opzione donna e Ape social: confermate per 1 anno
Anche le altre due possibilità di pensione anticipata dovrebbero trovare conferma in Legge di bilancio 2019, ma solo per un anno:
  • opzione donnacioè la possibilità per le lavoratrici dipendenti ed autonome di uscire anticipatamente accettando il ricalcolo contributivo dell’assegno (dunque coinvolgerà le nate sino al 1959),
  • Ape social, la pensione anticipata per le categorie più disagiate (sino al 31 dicembre 2019 dall’attuale 31 dicembre 2018).
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