02/12/2018 – Manovra da rifare – Gli emendamenti dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia (ANPCI)

Manovra da rifare – Gli emendamenti dell’Associazione Nazionale Piccoli Comuni d’Italia (ANPCI)

Italia Oggi – Venerdì, 30 Novembre 2018

Semplificare l’ attività amministrativa dei piccoli comuni da anni ormai paralizzata dal diluvio legislativo e burocratico. Sterilizzare l’ impatto sui conti locali del discarico delle cartelle fino a mille euro. Ripristino del contributo di 300 milioni di euro a valere sul Fondo Imu-Tasi. Riduzione dei coefficienti Tari per non gravare su alcune categorie di contribuenti particolarmente vessati come fruttivendoli e fiorai. E ancora: premi per i comuni che approvano il bilancio entro fine anno, eliminazione dell’ obbligo di gestione associata delle funzioni, finanziamento degli oneri per gli adeguamenti contrattuali. E per finire: invarianza dei costi dei servizi di tesoreria e integrale ristoro delle spese elettorali anticipate dai comuni per conto dello Stato. Sono alcune delle richieste contenute negli emendamenti alla Manovra 2019 presentati dall’ Anpci dopo l’ audizione dello scorso 9 novembre dinanzi alle commissioni bilancio di camera e senato. La presidente Anpci Franca Biglio e il consulente Roberto Gregori hanno portato all’ attenzione delle commissioni e dei relatori le problematiche che più stanno a cuore ai piccoli comuni.

L’ Anpci ha depositato anche un pacchetto di emendamenti a costo zero (predisposti dal consulente Vito Burgio) che puntano a semplificare l’ attività amministrativa. L’ associazione chiede che i comuni sotto i 5 mila abitanti vengano esonerati dalla relazione di inizio e fine mandato, nonché dal piano e dalla relazione sulle performance. Si tratta, secondo l’ Anpci, di «pagine e pagine di aria fritta» su cui i pochi dipendenti comunali sono costretti a lavorare (sottraendo tempo ed energie dal core business della loro attività, ossia garantire i servizi ai cittadini) «per dimostrare come lavorano a una burocrazia centrale lontana anni luce dalla realtà dei piccoli comuni». L’ Anpci chiede inoltre l’ esonero per il 2019 dai vincoli di spesa in materia di consulenze, relazioni pubbliche, convegni, autovetture, sponsorizzazioni, missioni, formazione, manutenzione e locazioni passive.

Ossia tutti quei vincoli di spesa che hanno ingessato i bilanci dei piccoli comuni portandoli al collasso. Sul personale, gli emendamenti dell’ Anci puntano a sbloccare le assunzioni per gli enti virtuosi. Mentre per quanto riguarda lo scambio di dipendenti si punta ad agevolare la mobilità tra enti anche al fine di costituire organismi e commissioni previsti dalla legge ad esempio per concorsi e gare, in modo da ridurre gli adempimenti burocratici. Completano la lista degli emendamenti due punti considerati irrinunciabili dall’ associazione. In primis, la soppressione della competenza delle sezioni regionali della Corte dei conti ad esprimere pareri in materia di spesa e personale (attività che ha generato negli anni un pullulare disorganico e contrastante di tesi sugli stessi argomenti). Il secondo punto riguarda, invece, i comuni sedi di impianti di smaltimento rifiuti urbani e speciali, diversi dalle discariche. L’ Anpci chiede che anch’ essi possano introitare quota parte del gettito proveniente dal tributo speciale per il deposito in discarica.

Print Friendly, PDF & Email
Torna in alto