22/11/2016 – Il responsabile anticorruzione e non l’Anac deve accertare l’inconferibilità dell’incarico

Il responsabile anticorruzione e non l’Anac deve accertare l’inconferibilità dell’incarico

di Michele Nico

 
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“Spetta soltanto al responsabile per la prevenzione della corruzione (Rpc) dell’ente, e non anche all’Anac, il potere di dichiarare la nullità di un incarico ritenuto inconferibile e di assumere le conseguenti determinazioni.

Affermando questo principio con la sentenza n. 11270 del 14 novembre 2016 il Tar Lazio delimita entro confini ben circoscritti la sfera di competenza dell’Autorità anticorruzione, che invero non solo nel caso di esame, ma anche in altri frangenti non si è astenuta dall’impartire ordini ai soggetti vigilati, sia in relazione all’adozione degli atti per il conferimento di incarichi, sia in relazione al contenuto che tali atti debbono assumere.

Il giudice amministrativo mette ora un freno a tale prassi, osservando che rientra soltanto nella competenza del Rpc l’accertamento di una eventuale situazione di inconferibilità, che presuppone l’esercizio di una puntuale attività istruttoria riguardante la natura dell’incarico conferito e il contenuto del potere spettante al soggetto nominato.

Il collegio precisa, a questo riguardo, che è ben possibile l’insorgenza di un rapporto dialettico tra l’Anac e l’ente vigilato in relazione alle valutazioni da eseguire, fermo restando che l’Autorità può suggerire al responsabile anticorruzione la linea da seguire, senza però obbligarlo ad adeguarsi alle considerazioni dell’Autorità.”

 

 

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