24/09/2020 – La Consulta boccia l’art. 13 d.l. 113/2018 sul veto di iscrizione anagrafica del richiedente asilo

DI CARLO MORSELLI
La Consulta boccia l’art. 13 d.l. 113/2018 sul veto di iscrizione anagrafica del richiedente asilo
 
Abstract [It]: La Corte costituzionale, con la sentenza 186/2020, dando atto delle motivazioni dei tribunali rimettenti, smonta un tassello, solo apparentemente secondario, dell’impalcatura allestita dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, rendendo illegittimo, del c.d.  “decreto sicurezza”, l’art. 13 d.l. 113/2018, che esclude con una deroga i richiedenti asilo dall’iscrizione anagrafica della popolazione, inaccessibile con il possesso del permesso di soggiorno (non più titolo idoneo) e per quanto esista un diritto soggettivo all’iscrizione anagrafica.
Il vizio rintracciato abbraccia due versanti, del contrasto con la stessa ratio annunciata della norma introdotta di una maggiore garanzia del livello di sicurezza territoriale e dell’ingiustificata disparità di trattamento per una categoria di stranieri che dimorano abitualmente nel territorio italiano, all’origine della violazione della «pari dignità sociale» (art. 3 Cost.). L’A. affronta i rapporti fra censimento ed anagrafe, in chiave di complementarietà, e rintraccia in un breve testo dell’agosto 1938 attribuito a Mussolini, sugli ebrei in Italia, sul censimento e “razzismo italiano “, la matrice dell’«elemento di sicurezza per il nostro Impero». L’A. critica la gestione abusiva dello spazio di discrezionalità di cui gode il legislatore, ma sposta la ricerca del parametro del giudizio di legittimità costituzionale dall’art. 3 Cost.  –  che monopolizza l’intervento ablativo della Corte e il suo scrutinio – all’art. 10, comma 3, Cost. sul diritto d’asilo, in rapporto di “specialità” rispetto al primo. Viene pure valorizzato l’art. 16 Cost., sul c.d. diritto di circolazione.
 
 
Sommario1. Giudice ad quem e giudici a quibus: la vicenda “controversa “(art. 134, Cost.) di quel meccanismo innestato nel c.d. “decreto sicurezza” che estromette una categoria di stranieri (i richiedenti asilo) dalla registrazione anagrafica. 2. L’art. 13 del d.l. 113/2018 che modifica il d.lgs. 142/2015, che attua la direttiva 2013/33/UE sull’accoglienza dei richiedenti protezione internazionale e la direttiva 2013/32/UE. 3. La materia dell’iscrizione anagrafica: quadrante di sintesi. 4. La corrente interpretativa: si attesta quella preclusiva e pregiudizievole dell’iscrizione anagrafica per i richiedenti asilo. 5. La quaestio della violazione dell’art. 3 Cost., fra giudice a quo e giudice ad quem. Irrazionalità intrinseca o estrinseca? 6. L’irragionevole disparità di trattamento, orizzontale e in parallelo. La lesione della «pari dignità sociale». 7. La cifra della discriminazione. 8. La norma censurata innesta una linea di interdizione sul dovere statale di controllo territoriale. 9. Storia dell’anagrafe: cenni. Rapporti (complementari) fra censimento e anagrafe, giurisprudenza. 10. La carta d’identità. 11.  Immigrazione: sicurezza e legalità (leggi Turco-Napolitano e Bossi-Fini). Principio di non refoulement e Convenzione di Ginevra. La politica c.d. dei porti chiusi e cittadinanza: cenni. 12. Art. 10, co. 2 e 3, Cost.: un parametro di costituzionalità posto in un cono d’ombra dalla Consulta, che monopolizza lo scrutinio sulla base dell’art. 3 Cost. e non valorizza l’art. 16 Cost. sulla “libertà di circolazione”.
 

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