Lombardia, del. n. 95 – Fondo incentivante
Pubblicato il 22 settembre 2020
Un sindaco ha posto una serie di quesiti in materia di calcolo del fondo incentivante alla luce delle novità apportate in materia dall’art. 33, comma 2 del d.l. 34/2019 e del relativo decreto attuativo del 17 marzo 2020.
I magistrati contabili della Lombardia, con la deliberazione 95/2020, pubblicata sul sito della sezione regionale di controllo il 21 settembre, hanno precisato, richiamando il quadro normativo vigente sopra citato, che:
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Il limite al trattamento accessorio, rappresentato dall’importo determinato per l’anno 2016, è irriducibile, come indicato nella Premessa del D.M. 17 marzo 2020;
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Ai fini del calcolo del valore medio pro-capite occorre considerare sia il valore del fondo relativo alle risorse per la contrattazione decentrata sia le risorse destinate alla remunerazione delle posizioni organizzative (si veda anche Corte dei Conti, Sez. Contr. Liguria, del. n. 56/2019).Secondo la magistratura contabile non vi sarebbe alcuna utilità nel considerare in maniera distinta le risorse delle posizioni organizzative per determinare un valore medio delle stesse poiché in caso di costituzione di nuove posizioni organizzative l’art. 33, comma 2 del d.l. 34/2019 non consentirebbe una variazione in aumento del suddetto valore medio;
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La quantificazione del fondo, ai fini della determinazione del costo medio pro-capite, deve essere fatta con riferimento soltanto a quelle voci che concorrono a determinare il tetto del trattamento accessorio di cui all’art. 23 del d.lgs. 75/2017.
Pertanto, secondo la Corte dei Conti, nella deliberazione in commento, per determinare il costo medio pro-capite occorre sommare il valore del fondo per la contrattazione decentrata con il valore complessivo delle risorse destinare al finanziamento delle posizioni organizzative e dividere l’importo risultante per il numero di tutti i dipendenti in servizio al 31 dicembre 2018, comprese le posizioni organizzative.
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