22/09/2020 – Una giustizia comunale – Uffici di prossimità per pratiche semplici

Il Piemonte in prima fila nel progetto. Le domande entro il 25/9
Una giustizia comunale – Uffici di prossimità per pratiche semplici
di Marzia Paolucci
 
Il Piemonte cerca adesioni a una giustizia comunale. È aperta la terza finestra (fino al 25 settembre 2020) per l’inoltro delle domande da presentare alla regione come comune singolo o capofila di più comuni interessati ad attivare uffici di prossimità per sbrigare le pratiche giudiziarie almeno di volontaria giurisdizione. È tutto stabilito dalla determinazione dirigenziale regionale n. 150 del 7 maggio 2020, l’ultima coda legislativa di un progetto approvato dalla giunta regionale già due anni fa, il 20 dicembre 2018 e attivato dal ministero della giustizia partendo da tre regioni pilota, prima il Piemonte decisa a sfruttare oltre 827 milioni di euro del Fondo sociale europeo del Programma operativo nazionale governance e capacità istituzionale approvato nel 2015 dalla Commissione europea. L’intento è quello di restituire qualcosa a quei comuni dove le sezioni distaccate del tribunale e del gdp sono state soppresse dalla revisione delle circoscrizioni giudiziarie. A cominciare dalla distanza: la Val Susa dista circa 90 chilometri dal tribunale di Torino, Carmagnola ne dista circa 70 da Asti e Bra altri 60 da Cuneo. Comuni che sembrano aver perso la propria identità tra cui Chivasso e Pinerolo dove senza il tribunale, confermano gli addetti ai lavori, si è perso tutto l’indotto dei servizi giudiziari con conseguente decrescita economica del settore.
Prevista una prima fase in cui la regione è chiamata a monitorare talune realtà esistenti sul territorio ai fini della creazione di un modello da esportare, in accordo con il ministero della giustizia, su tutto il territotorio nazionale e di una seconda fase di supporto agli enti locali interessati all’avvio degli uffici di prossimità da avviarsi sul territorio regionale e compatibili con il modello base approvato. I cittadini, soprattutto le fasce deboli, potranno così contare su di una rete di servizi collegati al sistema giudiziario da uffici sparsi sul territorio per ricevere informazioni complete e presentare istanze normalmente effettuabili solo presso gli uffici giudiziari. La manifestazione di interesse da parte del legale rappresentante del comune, va presentata alla regione Piemonte, direzione affari istituzionali e avvocatura, settore rapporti con le autonomie locali e polizia locale, via pec, all’indirizzo autonomielocali.polizialocale@cert.regione.piemonte.it.
Il nuovo termine deciso dalla regione, sostituisce il precedente dall’11 al 25 maggio 2020 caduto in piena emergenza Covid e per questo non ottemperabile dalla quasi totalità degli enti pubblici riconvertiti in modalità di lavoro agile con le difficoltà operative del caso a cominciare dalla semplice erogazione dei servizi essenziali. Finora la regione ha stilato una graduatoria provvisoria dellle due finestre precedenti dove sono stati premiati quei comuni che si sono visti chiudere i tribunali. Le adesioni operative raccolte a oggi sono a Pinerolo e Moncalieri per un totale di circa 8 comuni, zone di soppressione dei tribunale più un’altra decina di comuni tra cui Alba, Carmagnola e Bra. Tre le prerogative di scelta dei criteri da parte della regione all’esito della chiusura della terza finestra di adesione: la distanza chilometrica dal tribunale, il numero di abitanti e gli spazi messi a disposizione dal comune stesso.
Una volta che la regione avrà selezionato i candidati vicincitori, distribuirà i fondi necessari per adibire i locali, formare il personale e dotarlo di strumenti informatici. L’ultimo step sarà la dotazione di un protocollo di intesa redatto a quattro mani tra il presidente del tribunale referente della circoscrizione giudiziaria e il dirigente dell’ufficio di prossimità comunale, con la garanzia della regione.
Per l’avvocato Lorenzo Papa, già referente degli organismi ex lege 3/2012 e incaricato da più comuni del distretto giudiziario torinese dello studio e lo sviluppo dei progetti di giustizia di prossimità del territorio, «sarebbe un peccato non utilizzare i fondi europei destinati alla giustizia di prossimità perché da tempo siamo famosi per il mancato utilizzato delle risorse. È fondamentale semplificare l’accesso ai servizi della giustizia attraverso il comune singolo o associato, primo riferimento del cittadino, dove saranno aperti questi uffici destinati almeno al deposito delle istanze della volontaria giurisdizione come nomine di curatori speciali e tutori».

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