01/10/2020 – Nuove esclusioni dal calcolo spesa richieste dall’Anci

Nuove esclusioni dal calcolo spesa richieste dall’Anci
La Rivista del Sindaco  30/09/2020
 
Nella Nota di lettura emanata dall’Anci il 24 settembre 2020, si evidenzia come il Dm 17 marzo 2020 abbia introdotto un nuovo regime assunzionale grazie ad un sostanziale contributo dell’Associazione dei comuni, ma pone anche l’accento su alcune criticità da tenere d’occhio e affrontare per permettere ai comuni di svolgere i compiti istituzionali a loro assegnati. Nel documento si mette quindi in rilievo lo sforzo dell’Anci per analizzare e stabilire le fasce percentuali ritenute adeguate, in cui inserire i comuni, durante la scrittura e l’attuazione della imponente riforma degli spazi assunzionali di quest’anno.
L’Anci ha riferito come sia stata sua premura portare il più possibile ad un avvicinamento della nozione scelta dal Dm con quella divenuta ufficiale tramite gli orientamenti degli scorsi anni (Circolare 9/2006 della RGS e delibera 13/2015 della Sezione delle Autonomie della Corte dei conti). In questo modo l’Associazione ha palesato la sua intenzione di poter escludere dall’aggregato le voci di spesa di personale con effetti neutri per quanto riguarda la sostenibilità finanziaria, ad esempio i rimborsi in caso di convenzione di segreteria o per personale comandato presso terze amministrazioni e le somme etero-finanziate da privati o fonti comunitarie, quelle per Lsu, la spesa legata all’attività elettorale rimborsata dal Ministero dell’Interno, e quella finanziata da quote di guadagni per violazione al codice della strada. Altro obiettivo dell’Associazione è quello di escludere dall’aggregato in esame sia le spese del personale appartenente alle categorie protette sia quelle spese derivate da rinnovi contrattuali.
Nella Nota si rivela però che tali intenzioni non sono state raggiunte, per questo l’Anci ha sottolineato il suo impegno per proporre iniziative atte all’agevolazione della flessibilità finanziaria dei comuni che ritiene necessaria “per far fronte alle proprie attività amministrative ed istituzionali ancor di più in una fase dell’Italia in cui tutti i livelli della Repubblica sono chiamati ad uno sforzo straordinario”.
Altro passaggio degno d’interesse è quello in cui l’Anci rivela che il richiamo del documento alla capacità di rientro dei comuni che intendono sfruttare la deroga nei limiti di spesa del 2021 stabiliti dalla norma si deve considerare in riferimento soltanto agli enti che per effetto delle assunzioni derogatorie collocheranno nel 2021 nella fascia più alta. Se nell’anno a venire, il comune si ritrova posto nella fascia intermedia a causa delle maggiori assunzioni da procedure previgenti, l’unico obbligo dell’ente sarà quello di accertarsi di non superare il rapporto percentuale tra spesa ed entrate registrato nel 2020 durante l’anno.
 
Articolo di Loris Pecchia

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