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La Suprema corte ha chiarito che per ottenere il rimborso: deve sussistere un rapporto di pubblico impiego; deve esservi un procedimento penale (o civile) a carico del lavoratore; oggetto del procedimento deve essere l’attività materiale o amministrativo-provvedimentale compiuta; non deve sussistere un conflitto di interessi con l’amministrazione, il quale è sempre configurabile in caso di condotta posta in essere dal dipendente in violazione dei doveri d’ufficio. Nel caso si specie, si è appurato che il permesso di costruire sia stato rilasciato non controllando la situazione catastale dell’immobile e ciò ha inficiato sulla legittimità del provvedimento amministrativo ma non sul piano della responsabilità penale. L’errore, pertanto, di aver rilasciato il permesso a soggetto non legittimato è atto contrario a doveri d’ufficio e recide il rapporto organico con l’ente, «sicché l’attività svolta non poteva qualificarsi come direttamente connessa alle competenze d’ufficio e risultava svolta in conflitto di interesse». 

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