28/03/2020 – Tasse locali, si valuta lo stop 

Tasse locali, si valuta lo stop 
di FRANCESCO CERISANO – Italia Oggi 27 Marzo 2020
 
Sospensione dei tributi locali, di tutti i mutui contratti dai comuni e concentrazione al 31 luglio di tutte le scadenze contabili (preventivi 2020, rendiconto 2019 e salvaguardia degli equilibri di bilancio 2020). Il governo è pronto a mettere almeno due miliardi sugli enti territoriali. Con un fondo ad hoc che interverrà in modo chirurgico a sostenere le amministrazioni più in difficoltà di cassa anche a seguito della sospensione delle tasse. Una chance, questa, che l’ esecutivo e in primis il viceministro all’ economia, Laura Castelli, al lavoro sul dossier, intendono offrire ai sindaci. Ma senza abusi.
I comuni maggiormente danneggiati che eventualmente decideranno di sospendere le imposte locali ai cittadini (la sospensione dei tributi potrà essere decisa con delibera di giunta anziché di consiglio comunale in modo da evitare la riunione delle assemblee, seppur in videoconferenza, in questa fase delicata), per far fronte alle spese indifferibili, potranno chiedere anticipazioni a Cassa depositi e prestiti, oltre il limite dei 5/12 delle entrate finora previsto. Gli enti non dovranno pagare interessi su queste anticipazioni che però dovranno essere restituite entro fine anno. Per questo Cdp ha chiesto al governo garanzie. L’ interlocuzione è in corso e il viceministro al Mef è fiduciosa di poter portare a casa una misura che costituirebbe una grande boccata d’ ossigeno per tutti i contribuenti. Là dove i comuni non riuscissero a ripianare con le anticipazioni di liquidità i buchi di bilancio aperti dal congelamento delle tasse, allora interverrà il Fondo di cui sopra.
Un fondo che, come detto, non erogherà contributi a pioggia ma in modo selettivo, ossia solo alle amministrazioni più in difficoltà. «Agirà come un fondo perequativo», spiega a ItaliaOggi il viceministro all’ economia, «con un costante tavolo di monitoraggio tra Mef, Interno, Anci e Upi. Interverrà solo a favore delle amministrazioni più in crisi sul piano finanziario e avrà una dotazione iniziale di non meno di 2 miliardi includendo anche le regioni». Nel pacchetto enti locali del cosiddetto «decreto Aprile» (ossia l’ upgrade del decreto Cura Italia che dovrebbe contenere anche un corposo capitolo di norme di semplificazione e crescita tra cui anche lo sblocco degli investimenti delle province per opere immediatamente cantierabili) verrà ampliata la sospensione dei mutui oggi limitata ai soli prestiti ceduti da Cdp al Mef.
La richiesta che gli enti hanno fatto al viceministro Castelli (nell’ incontro di mercoledì con i presidenti di Anci e Upi, Antonio Decaro e Michele de Pascale) è di congelare per tutto il 2020 anche il pagamento delle rate (di quota capitale) di tutti i prestiti: sia quelli contratti con Cdp che quelli sottoscritti con gli istituti di credito privati. Allo studio anche la sospensione delle rate del Fondo anticipazioni per il pagamento dei debiti commerciali. «La sospensione dei mutui per l’ anno in corso sarà propedeutica alla grande operazione di accollo da parte dello Stato dei mutui dei comuni.
Un’ operazione che avevamo previsto nel decreto Milleproroghe ed era pronta a partire, visto che il decreto attuativo era già definito prima che scoppiasse l’ emergenza Coronavirus», ha sottolineato Castelli. «A questo punto possiamo dire che l’ accollo dei mutui partirà dal 2021, da quando cioè potrà dispiegare un effetto utile sui bilanci dei comuni». Quanto invece al congelamento del Fondo crediti di dubbia esigibilità, l’ idea del Mef sarebbe quella di non bruciare subito risorse (occorrerebbero 300 milioni) ma di rimandare la partita alla prossima legge di bilancio. «Quel che è certo», ha rassicurato il viceministro, «è che non considereremo il mancato introito sofferto dai comuni che non sono riusciti a incamerare le risorse che si aspettavano di incamerare».
Nel pacchetto di richieste discusso con Anci e Upi c’ è anche, come detto, la concentrazione al 31 luglio di tutte le scadenze contabili (preventivi 2020, rendiconto 2019 e salvaguardia degli equilibri di bilancio 2020). «In questo modo aiutiamo la programmazione dei comuni», ha detto Castelli. Ancora in discussione, invece, l’ aumento della dotazione del Fondo straordinario per la polizia municipale (il decreto Cura Italia ha stanziato 10 milioni) in modo da poterlo estendere anche alla polizia provinciale e alle Città metropolitane. Sul tavolo anche l’ istituzione di un fondo per assunzioni a tempo determinato di vigili nelle aree con maggiore presenza di casi di Coronavirus.

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