Print Friendly, PDF & Email
Prestiti Cdp, enti al test di convenienza finanziaria
di Matteo Barbero
 
Sui mutui Cassa depositi e prestiti enti chiamati alla valutazione di convenienza finanziaria. Nei giorni scorsi, si è aperta ufficialmente la «fase 1» della maxi operazione avviata dal cda di Via Goito e disciplinata nei suoi aspetti operativi dalla circolare n. 1300/2020. A differenza di quanto accaduto per i c.d. mutui Mef e di quanto sta accadendo per quelli erogati da istituti privati (si vedabox a fianco), in questo caso siamo di fronte ad una vera e propria rinegoziazione: per la rata di giugno, posticipata al 31 luglio, verrà sospeso il pagamento della quota capitale e gli interessi saranno calcolati sulla base del piano di ammortamento vigente, mentre la quota capitale della rata di dicembre sarà corrisposta nella misura dello 0,25% del debito residuo 2020 e gli interessi saranno calcolati sulla base del piano post rinegoziazione, la cui scadenza minima è prevista per il 2043. I tassi di interesse applicati ai prestiti rinegoziati sono determinati secondo il principio dell’equivalenza finanziaria, assicurando l’uguaglianza tra il valore attuale dei flussi di rimborso del prestito originario e del prestito rinegoziato, sulla base dei fattori di sconto utilizzati per la determinazione delle condizioni applicate dalla Cdp ai nuovi prestiti, tenuto conto della durata e delle condizioni di mercato vigenti alla data di determinazione dei tassi di interesse dei prestiti rinegoziati. I pagamenti riprenderanno a giugno 2021, comprensivi della quota capitale ordinaria post rinegoziazione. L’operazione, quindi, oltre a generare indubbi risparmi nell’immediato, potrebbe far lievitare i costi complessivi a carico degli enti, spalmandoli su un orizzontale temporale più lungo. Incognite possono poi riguardare i mutui a tassi variabili (oggi molto bassi) e che verrebbero riconvertiti ad un tasso fisso. La scelta se aderire o meno e su quali posizioni farlo è quindi molto delicata e richiede un’attenta ponderazione non sempre facilmente conciliabile con i tempi stretti della procedura (entro il 27 maggio si chiude la finestra della fase 1 ed entro il 3 giugno deve essere trasmessa la documentazione a Cdp) e con l’attuale fase emergenziale.

Torna in alto