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Entro il 3 giugno l’invio dei documenti del contratto per la rinegoziazione dei mutui
La Rivista del Sindaco  06/05/2020 Scadenze
 
Dopo l’emanazione della circolare 1300/2020 (con FAQ di accompagnamento) è iniziata la rinegoziazione 2020 dei mutui con la Cassa depositi e prestiti. Le regole indicate nella circolare definiscono la nuova operazione che entra a far parte degli strumenti di cui gli enti locali possono disporre per alleggerire la pressione sui bilanci, causata dalle minori entrate conseguenti all’emergenza da coronavirus.
Questa operazione di aggiunge (ed è diversa) dalla sospensione che il Dl “Cura Italia” aveva previsto con l’articolo 112, 18/2020, la quale agisce in automatico solo sui mutui Mef, e permette di sospendere la rata capitale 2020, e di posticipare la durata del mutuo dopo l’ultimo anno. Si potranno così finanziare interventi utili a contrastare la pandemia da Covid-19, grazie ai risparmi di spesa derivanti dalla sospensione quota capitale mutui Mef.
Grazie alla rinegoziazione Cdp si potranno invece ricalcolare le rate di rimborso degli anni 2020 e successivi, ma questa necessita di una formale adesione e non si attiva in modo automatico. Gli enti territoriali potranno poi utilizzare le risorse derivanti da operazioni di rinegoziazione di mutui (e dal riacquisto dei titoli obbligazionari emessi) senza vincoli di destinazione (articolo 7, comma 2, Dl 78/2015, come modificato dall’articolo 7, comma 1-quater del Dl 124/2019), per quanto riguarda gli anni dal 2020 a 2023. In seguito al 2023, sarà obbligatorio destinare l’utilizzo della quota capitale agli investimenti. Oltre alla rinegoziazione (ed in modo indipendente da essa), il posticipo della rata in scadenza dal 30 giugno al 31 luglio 2020 è già stato deliberato dalla Cdp, per i mutui di Comuni, Province, Città metropolitane, Comunità montane e Unioni di Comuni.
Per quanto riguarda la rinegoziazione, l’elenco dei prestiti originari e le condizioni applicate sono a disposizione di ogni ente dal 6 al 27 maggio 2020 sul sito della Cdp, assieme ad un applicativo informatico. Entro il 27 maggio andranno quindi definite le condizioni, mentre entro il 3 giugno la documentazione necessaria al perfezionamento del contratto di rinegoziazione dovrà essere inviata dall’applicativo. Il bilancio di previsione non è tra i vari documenti richiesti, mentre lo è la determinazione a contrattare (l’applicativo dispone dell’appropriato schema esemplificativo), in cui sarà necessario indicare gli estremi della delibera di consiglio, che attesta l’approvazione della rinegoziazione, esecutiva a tutti gli effetti di legge. Altresì necessari saranno i pareri di regolarità tecnica e contabile per la determinazione, che andranno firmati digitalmente da un soggetto con poteri idonei e dai dipendenti abilitati a rilasciare questo tipo di pareri e visti.
Articolo di Loris Pecchia

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