17/07/2020 – Dirigenti e segretari, arriva il nuovo contratto

Dirigenti e segretari, arriva il nuovo contratto
di Gianni Trovati
 
In breve
Negoziato lungo e complesso anche perché l’applicazione della riforma delle aree nella dirigenza locale ha dovuto riunire figure professionali molto diverse
Potrebbe arrivare stasera all’Aran il via libera al contratto per i dirigenti degli enti locali, che chiuderebbe definitivamente la tornata dei rinnovi per il 2016/2018. Se la riunione, convocata per le 12.30, darà l’esito positivo che è nell’aria, sancirà il primo rinnovo contrattuale realizzato con una trattativa a distanza, tramite videoconferenza: un’altra innovazione “obbligata” ai tempi del Covid-19.
Il negoziato è stato lungo e complesso anche perché l’applicazione della riforma delle aree nella dirigenza locale ha dovuto riunire sotto lo stesso cappello contrattuale figure professionali profondamente diverse: la nuova area raggruppa poco più di 15mila persone, divise fra i dirigenti di regioni ed enti locali (6.804 persone), i segretari comunali e provinciali e i dirigenti professionali (sono 3.224), tecnici e amministrativi del servizio sanitario nazionale (5.089) che non sono però inquadrati nella sanità. Proprio quest’ultima è la categoria più eterogenea rispetto al mondo tradizionale degli enti locali: a ciascuna di queste tre figure, in ogni caso, il contratto in arrivo dedica una sezione ad hoc.
Nella media, i 59,25 milioni annui a regime a disposizione del rinnovo si traducono in un aumento lordo annuo intorno ai 2.600 euro, divisi fra incremento del tabellare (1.625 euro lordi all’anno, 1.300 per i segretari dei piccoli enti), ritocco della retribuzione di posizione e dei fondi a disposizione per quella di risultato. Ma come sempre le medie sono indicative, e vanno poi calate nella realtà delle buste paga dei singoli enti.
Ma più che sulle cifre il confronto si è acceso sulle regole d’ingaggio e sulla definizione di diritti e tutele delle diverse figure. I dirigenti hanno ottenuto una clausola di sicurezza per tutelare la loro busta paga in caso di attribuzione di incarichi più leggeri rispetto a quelli in svolgimento, mentre i segretari hanno lottato per mantenere il meccanismo del «galleggiamento» che evita di ottenere una retribuzione più bassa rispetto a quella del dirigente meglio pagato dell’ente. La struttura della retribuzione dei segretari sarà oggetto di una revisione affidata a una commissione paritetica. Sul tavolo della trattativa rimangono aperti alcuni aspetti, in particolare sulla parte economica della dirigenza “sanitaria” e su alcune regole dell’indennità di posizione negli enti più articolati. Ma, a giudizio di tutti, sono ostacoli superabili.

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