Nel corso della mattinata si è avuto modo di illustrare gli strumenti che il Dipartimento delle Pari Opportunità ha messo a disposizione del Comune e delle altre PA di progetto attraverso il servizio consulenziale del RTI nell’ambito di change management, normativa e sicurezza, monitoraggio.
A partire dall’esperienza maturata dal Comune ed efficacemente sintetizzata dalle esperienze di alcune lavoratrici e lavoratori agili, la giornata ha voluto essere l’occasione per raccontare la sperimentazione ad oggi e aprire la strada a nuove forme di collaborazione tra le pubbliche amministrazioni presenti sul territorio, in modo particolare tra gli Enti Locali del territorio delle province di Brescia e di Mantova. Il tutto focalizzato sulle opportunità offerte dal lavoro agile in termini di riorganizzazione dei servizi al cittadino, aumento del benessere organizzativo e riduzione dell’impatto ambientale.
Il lavoro agile rappresenta infatti un importante fattore abilitante per lo sviluppo di una città e comunità sostenibile, consentendo di agire su diverse dimensioni e obiettivi dell’Agenda 2030: dalla sostenibilità ambientale alla lotta alle disuguaglianze, dal benessere e salute alla crescita economica e professionale. Soprattutto, se consideriamo in modo particolare la dimensione e la natura degli Enti Locali, il lavoro agile può rappresentare un importante strumento di riorganizzazione ed innovazione dei servizi, andando di fatto a migliorare il patto di fiducia tra la pubblica amministrazione e i cittadini e le imprese. Senza più vincoli orari e spaziali, il lavoro pubblico si digitalizza necessariamente e il servizio pubblico diventa sempre più in rete, accessibile anche a distanza da imprese e cittadini. Un processo win-win, in cui il benessere del dipendente pubblico si concilia con un servizio pubblico più efficace, che restituisce tempo al cittadino e competitività alle imprese.
Il lavoro agile – osserva il prof. Renato Ruffini nel suo intervento – è quindi un lavoro liberato, liberato da vincoli fisici e orari, ma anche liberato da mansioni, a vantaggio di funzioni e obiettivi. Invece di una burocratizzazione a volte dannosa e fine a sé stessa, si promuove l’autonomia e il senso di responsabilità della lavoratrice e del lavoratore, orgogliosi di lavorare per la Pubblica Amministrazione.